Rieccoci nuovamente con la nostra mini-rubrica di psicologia “SorprendenteMente”. Oggi risponderò ad alcune domande pervenute a seguito della pubblicazione dell’articolo precedente (perché si tradisce?) Devo dire che sono state numerose e, ringraziando i lettori che ci seguono, cercherò di accontentare tutti, magari in più step.
La domanda più frequente è stata “che succede a chi tradisce? “e da diverse persone è arrivata anche “si può riparare al tradimento?”. Parliamone insieme.
È ovvio che una cosa accaduta no possa essere cambiata, ma la parte importante è che una qualunque azione che richiede un comportamento relazionale ha una motivazione, conscia o inconscia che sia. Sempre. Non si tratta di un riflesso incondizionato e tantomeno di un problema di memoria: tanto di cappello per la creatività, ma la famosa frase “non ti ho tradito, mi sono solo dimenticato che stavamo insieme” non regge.
In ogni caso, la persona che tradisce il partner e continua la relazione con quest’ultimo che è all’oscuro di tutto, deve convivere con il senso di colpa per aver compiuto un’azione che, inevitabilmente, rimanda al concetto di fiducia, alle rappresentazioni mentali che si hanno di sé stessi e degli altri e ad innumerevoli variabili implicate con le dinamiche relazionali. Ancor di più se ci sono dei bambini: in questo caso bisogna rendersi conto di cosa si sia messo in pericolo, ma, pur rischiando di essere “impopolare”, sostengo che restare in una relazione infelice o tossica “per il bene dei figli” non è una cosa sana perché li si farebbe vivere in un clima inadeguato in quanto, al di là delle apparenze, si riverserebbe su di loro rabbia e frustrazione. Se invece si confessa l’accaduto al partner, diversi sono gli scenari possibili: ad esempio, la cosa potrebbe essere uno scossone che spinga la coppia ad avvicinarsi di più e ad apprezzarsi nuovamente, riscoprendosi più forti. Potrebbe, invece, segnare il “punto di non ritorno” dal quale la coppia si spegnerà definitivamente, potrebbe ancora essere un tentativo di dimostrare il bisogno che si ha di essere “visti” ed apprezzati, o ancora l’input per basare il proprio rapporto con il partner sull’onestà più autentica. In realtà il “confessare2 potrebbe anche essere semplicemente un mero volersi scaricare la coscienza o il pretesto per colpire lo stesso incolpandolo di ciò che ha portato all’accaduto. Inoltre, non è detto che sussista il senso di colpa: in questo caso è il partner ad aver fatto un grane errore di valutazione ed è opportuno che faccia un lavoro su sè stesso.
Si può riparare al tradimento? L’esperienza di un tradimento non si può cancellare, ma si può scegliere cosa farne. Ad esempio, Si può partire dallo stesso per chiudere una relazione che stava già morendo o che non era più sana. D’altro canto, si può trasformare la “crisi” in opportunità facendone un’esperienza di crescita sia individuale che di coppia, perché il dolore è profondo, ma può essere curato.
Siate protagonisti della vostra vita e ricordate che, come dico sempre, ogni scelta implica una rinuncia e delle conseguenze: tuto si può affrontare, basta essere consapevoli ed onesti, soprattutto con se stessi.

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