Alessia Ausiello nel paese delle illustrazioni
Il fumetto italiano si colloca in modo solido e originale nello scenario internazionale, con una forte identità autoriale e una produzione diversificata.
L’Italia ha prodotto autori come Hugo Pratt, Milo Manara, Andrea Pazienza e Gipi, apprezzati all’estero per la profondità narrativa, il disegno espressivo e l’uso del fumetto come forma d’arte e introspezione. I fumetti italiani, soprattutto quelli pubblicati da Sergio Bonelli Editore (Tex, Dylan Dog), sono diffusi in paesi come Francia, Germania e Brasile, e vantano tirature molto alte, a dimostrazione di una presenza storica forte e costante.
Per i lettori di Plus Magazine ho intervistato un’emergente e giovanissima disegnatrice di Avellino, Alessia Ausiello, che come tutti i ragazzi incarna le speranze e le paure di chi vuole raggiungere il sogno che ha visualizzato per la propria vita.

Chi è Alessia, quali sono le sue origini e i suoi studi?
Sono Alessia Ausiello nata a Napoli ma vivo ad Avellino. Frequento l’Accademia di Belle Arti di Napoli, e da poco mi sono laureata al terzo anno di Grafica d’arte.
Come nasce la sua passione per il fumetto?
La mia passione per l’illustrazione e il fumetto nasce dopo essermi imbattuta nella cultura manga e anime dai tempi del liceo artistico. Mi sono sempre piaciuti i fumetti per le storie che contengono, e da allora sono affascinata dalla quantità di disegni pieni di dettagli e di scene degne di attenzione racchiuse in uno spazio limitato.
Sicuramente un giorno vorrei organizzare una mostra tutta mia. Per il momento sto partecipando ad eventi culturali qui ad Avellino diretti spesso da Gianluca Amatucci o Maria Ronca, che mi stanno sostenendo nel percorso artistico. Con loro sto conoscendo tante persone dell’ambiente culturale di Avellino.

Ci parli dell’esperienza alla Biblioteca Provinciale di Avellino S.e G. Capone con il Battesimo dei libri.
L’evento: Opere da battezzare diretto da Maria Ronca, è un luogo dove si parlano di opere d’arte ma anche poesie o libri che stanno per essere pubblicate o sono nuovi, spaziando tra vari temi sociali. È un evento aperto a tutti per parlare di qualsiasi tematica attuale. Il 27 giugno scorso presso la Biblioteca Provinciale di Avellino, ho potuto battezzare anche un mio lavoro. Otto il passerotto. Mi sono sentita a casa, grazie anche alla stessa Maria e all’organizzazione che ha saputo donare una certa leggerezza pur parlando di argomenti importanti.
Il suo lavoro Otto il passerotto è un albo illustrato?
Si è un albo illustrato per bambini di 44 pagine di cui 22 illustrate, 20 a doppia pagina e 2 a pagina singola, con testo. Il formato dell’albo è 20×20.
La tecnica è mista: marker Ohuhu, base di acquerello e pastelli.
Il protagonista, Otto, affronta delle sfide incontrando personaggi, che gli saranno utili per la crescita personale. L’albo spazia tra vari temi come quelli della diversità e del bullismo, dell’amore, dell’amicizia e della crescita personale.
La morale è incoraggiare tutti i bambini che leggeranno quest’ albo a volare e prendere la propria strada non avendo paura delle proprie ali. Otto, infatti, volerà libero nel cielo vivendo la vita che meritava.
Otto il passerotto è un’illustrazione per bambini, ma ha differenti livelli di lettura anche per gli adulti, perché affronta vari argomenti, dall’inquinamento alla pace. Il viaggio è la sua metafora di crescita di consapevolezza.

Otto il passerotto, Albo illustrato di Alessia Ausiello
Qual è un suo fumettista di riferimento, a cui si ispira o semplicemente il preferito?
Ho degli artisti di riferimento, tra questi i principali sono Sergio Toppi per la china e il tratteggio, Bao Pham per il pastello e Benjamin Lacombe per gli animali.
Poi ovviamente c’è ne sono altri che mi ispirano per cose diverse.
Secondo lei qual è il futuro del fumetto oggi? Ha ancora senso la carta stampata?
Diciamo che il fumetto ha ancora successo nella sua forma tradizionale, ossia la cartacea, grazie ai collezionisti e agli appassionati, molto attenti ai dettagli e alle storie. Secondo me sarà una tipologia di arte che non morirà mai, proprio per il grande mercato e la comunità di utenti. Stessa cosa per l’illustrazione perché ci sarà sempre chi, con esperienza e raffinatezza, apprezzerà di più il lavoro su carta, nonostante l’evoluzione tecnologica.

Che pensa invece della vita digitale del fumetto oggi?
L’arte digitale, è una tecnica che può essere usata come unica o come implemento a quella tradizionale, è indifferente a seconda del gusto dell’artista. Ma, come i grandi artisti e la storia dell’arte ci insegnano, bisogna sempre avere padronanza della tecnica di base del disegno e quindi saper usare semplicemente carta e matita.
L’Italia ospita festival di rilevanza internazionale come Lucca Comics & Games, che la posizionano come uno dei poli culturali del fumetto in Europa. Perché hanno tanto successo manifestazioni come queste? Che cosa cercano i giovani oggi nel mondo del fumetto?
I giovani cercano storie avvincenti e che regalino emozioni, e sono attenti anche ai dettagli. I Comics, come il Lucca Comics & Games sono luoghi dove i ragazzi possono essere accolti e trovare pace. Inoltre i Comics sono eventi importanti perché occasione d’incontro di tante persone che amano fumetti ed illustrazioni ed il mondo dei manga. Ovviamente è un mondo in cui anche i non più giovani trovano una dimensione di astrazione, che permette di vivere secondo le regole di una vita diversa, per certi versi senza leggi della fisica e surreale. L’incontro con il digitale permette ancora di più di vivere esperienze di astrazione. Si pensi appunto ai visori per i game o a tecnologie ancora più evolute e futuribili.
Pensiamo al fumetto classico. I fumetti possono essere veicolo di messaggi sociali?
Certo, secondo me sono un veicolo originale per trasmettere qualcosa di politico o sociale in modo da avvicinare quanto più pubblico possibile, specialmente i giovani. Anche lo stesso Topolino nella seconda guerra mondiale, è una storia a fumetti dove il nemico è la Germania nazista. Il fumetto è un tipo di comunicazione più versatile di quanto si pensi perché è aperto a tutte le fasce d’età.

Perché Zerocalcare ha spopolato così tanto tra i giovani?
Zerocalcare, pseudonimo del fumettista italiano Michel Reich ha fatto sicuramente ancora più successo grazie alla serie animata Netflix Strappare Lungo i bordi. Questo ha dato una spinta nuova al fumetto italiano, portandolo non solo su Netflix, ma anche al cinema e nei festival letterari, dimostrando che è uno strumento che può ancora parlare di attualità, memoria, politica e società.
Ma non solo. Zerocalcare con la sua autenticità ha creato uno stile: essere semplicemente se stessi. La motivazione del suo grande successo tra i giovani, è che tratta argomenti, anche molto pesanti, con un misto di drammaticità comica e romanesca, che fa entrare subito in confidenza con i personaggi. Sembra si racconti la storia di un tuo amico.
Che cosa rende diverso il fumetto italiano da quello americano?
Il fumetto italiano, proprio come la cultura italiana, è più intimista e meno spettacolare di quello che può nascere dalle fantasie di chi vive in megalopoli. Il fumetto italiano assomiglia di più a chi vive in piccoli borghi o magnifiche cittadine ricche di storia. È stimato per la sua qualità narrativa e grafica in tutto il modo grazie ad uno stile più vicino all’arte e alla letteratura che all’intrattenimento di massa, come può essere quello che nasce in una nazione avvezza alle multinazionali. Si pensi a Hugo Pratt, Creatore di Corto Maltese, a Milo Manara, maestro del fumetto erotico, a Guido Crepax inventore della raffinatissima Valentina, o tra i tantissimi altri, ad Altan inventore de La Pimpa.

Ma le donne?
Le ragazze non sanno disegnare è stato il titolo di una interessantissima mostra negli spazi del MO.CA Centro per le nuove Culture di Brescia nel 2023. Sarebbe bello creare un progetto che parta proprio da Avellino che parli di disegnatrici ed illustratici donne. Un modo diverso per dare espressività al femminile.
Uno sguardo di complicità ci fa sorridere. Sappiamo entrambe che si può fare e che non resta che lavorare sui propri sogni e cominciare a disegnare la vita che vogliamo.