Il sindaco di Avellino dopo la figuraccia rimediata durante lo svolgimento delle prove per concorsuali dà la colpa ai sabotatori perduti

Politica e dintorni – Steven Spielberg quando diresse “Indiana Jones i ricerca dell’arca perduta” non avrebbe potuto immaginare che qualcun altro lo avrebbe superato in quanto a fantasia ed immaginazione, in effetti la trama di questo film è a dir poco rocambolesca.

Controlli sull’identità dei partecipanti condotti alla sanfrason, prove iniziate con ritardi fantozziani, vigili urbani candidati che parlano al cellulare con gli auricolari, foto con le risposte che circolano su WhatsApp, nuovi ammessi alla seconda prova orale, questo e tanti altri episodi faranno passare alla storia degli orrori la giornata di venerdì 9 dicembre 2022.

Il Comune di Avellino in autunno aveva dato il via ad una serie di concorsi pubblici per volti ad incrementare il personale dipendente dell’ente, alla ricerca di figure professionali a vario titolo come operai specializzati, impiegati amministrativi e dirigenti vari.

Il sopracitato concorso avrebbe potuto rappresentare una possibilità di riscatto per tanti giovani della nostra provincia e non solo, ma è meglio usare il condizionale per via di alcune anomalie, tra cui quella relativa alla doppia tassa necessaria all’iscrizione alla prova concorsuale, di certo una cifra non esorbitante ma comunque nemmeno trascurabile viste le difficoltà economiche sempre più insostenibili a a causa di inflazione e povertà dilagante, poiché chi decide di iscriversi ad un concorso lo fa perché un lavoro non ce l’ha.

Dopo l’inevitabile polverone mediatico sollevatosi e le numerose quanto legittime denunce presentate alla Procura di competenza ed alle forze dell’ordine, il Sindaco di Avellino Gianluca festa ha tentato di mettere “la pezza a colore” declinando eventuali responsabilità da parte dell’ente di Piazza del Popolo, parlando di sabotaggio e della volontà di mettersi alla ricerca di questi fantomatici “sabotatori perduti” a cui addossare la colpa per tentare di nascondere la brutta figura rimediata, offendendo in questo modo l’intelligenza di quella fetta di cittadini avellinesi stanchi delle solite scuse ed ormai sempre meno speranzosi di un cambio di passo in meglio da parte delle istituzioni cittadine.

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