Almanacco – 29 Aprile la chiesa ricorda e festeggia :

Santa Caterina da Siena

ACCADDE OGGI

Pavarotti debutta nella lirica
sabato 29 aprile 1961

Dal cuore dell’Emilia ai palcoscenici più prestigiosi del mondo, dando nuovo lustro a quella lunga tradizione di tenori inaugurata da Enrico Caruso e proseguita con Gigli, Del Monaco e Di Stefano. Nacque così la parabola di Big Luciano che per quarant’anni fu tra i principali ambasciatori della cultura italiana nel mondo.

La musica era un aspetto predominante della quotidianità della famiglia modenese dei Pavarotti. Il padre Fernando, fornaio di professione, nutriva una sconfinata passione per il canto, che aveva trasmesso al figlio Luciano. Le spiccate doti del giovane erano emerse attraverso gli studi con il tenore Arrigo Pola e il Maestro Ettore Campogalliani. Nel frattempo, allenava l’udito con i dischi dei grandi di allora, sperando un giorno di imitarne le gesta.

Dopo la vittoria al concorso intitolato alla memoria del celebre compositore emiliano Achille Peri, per Pavarotti si spalancarono le porte del debutto su un palcoscenico importante. Nella primavera del 1961 venne scritturato per la parte di Rodolfo ne La Bohème di Giacomo Puccini, sotto la direzione di Francesco Molinari Pradelli. La rappresentazione era prevista per sabato 29 aprile al Teatro Municipale “Romolo Valli” di Reggio Emilia.

Il nervosismo manifestato alle prove della vigilia svanì durante l’esibizione in pubblico, che si spellò le mani dopo la magistrale interpretazione della celebre aria «Che gelida manina». Fu una serata memorabile per il 25enne di Modena, che conservò per sempre un legame speciale con l’opera di Puccini. Acclamato in tutti i teatri italiani, quattro anni più tardi Pavarotti affrontò la prima tappa di un trionfale tour negli Stati Uniti d’America.

All’esordio di Miami nel 1965, seguirono altre performance a San Francisco e Philadelphia, fino alla definitiva consacrazione del 17 febbraio 1972: quel giorno mise in scena la Fille du Regiment di Donizetti al Metropolitan di New York, stregando la platea con nove Do di petto. La gente gli tributò 17 chiamate ed ovazioni al sipario, un record mai raggiunto (e tuttora imbattuto) nella storia della lirica.

Gli anni Novanta lo videro impegnato in indimenticabili concerti all’aperto, tenuti nei luoghi simbolo delle principali capitali del mondo: dall’Hyde Park di Londra al Central Park di New York nel 1993 (davanti a oltre mezzo milione di persone e a milioni di telespettatori collegati da ogni parte), fino all’esibizione parigina all’ombra della Torre Eiffel. Negli stessi anni rimasero indelebili nella memoria i concerti dei «Tre Tenori» con Placido Domingo e José Carreras.

Il forte legame con la terra natia lo spinse a fare di Modena il cuore di un evento di respiro internazionale e animato da scopi benefici. Dal 1992 al 2003 “Pavarotti & Friends” portò nella città emiliana le grandi star del pop e del rock internazionale, da Bono Vox ai Deep Purple, protagonisti di suggestivi duetti con Big Luciano. Al termine della carriera nel 2006, Pavarotti poteva vantare numeri da capogiro: 331 concerti e 315 recital, per un totale di 1.266 rappresentazioni in più di 60 Paesi nel mondo.

NATI IN QUESTO GIORNO

1906 – Enrico Mattei 

1958 – Michelle Pfeiffer

AFORISMA DEL GIORNO

“Tutti i soldi che fai non ti restituiranno mai la tua anima Bob Dylan

Il 29 aprile è festeggiata la Giornata Internazionale della Danza promossa dall’International Dance Council dell’UNESCO. Una giornata di festa che accomuna tutti i paesi del mondo.

5 COSE CHE FORSE NON SAI

Fino alla 5/6 settimana di gravidanza, tutti i feti hanno solo il cromosoma X che sarebbe quello femminile

Il pesce spada è uno dei pesci più veloci del mondo, riesce a raggiungere fino ai 109 chilometri orari di velocità

La prima multa per la guida di una macchina è stata fatta nel 1904, si trattava di eccesso di velocità, il veicolo andava a ben 19 chilometri orari

In Giappone le persone sono abituate a fare la fila per ogni cosa come per prendere il bus, il treno, per pagare alla cassa e così via. I giapponesi portano molto rispetto gli uni per gli altri pertanto anche se spesso le file sono lunghe essi decidono di aspettare pazientemente il proprio turno senza passare davanti a chi è arrivato prima

Ci sono più mosse possibili in una partita di scacchi che atomi nell’intero universo

fonti: http://www.mondi.it/; https://curiositadalmondo.it/

https://t.me/Almancco

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