Sabato 2 settembre, presso Villa Amendola, l’autrice Giulietta Fabbo ha presentato il suo testo “L’albero di nespole”.

Riprende alla grande, dopo la pausa estiva, la rassegna Avellino Letteraria, curata dalla direttrice artistica Annamaria Picillo e dalla giornalista Daniela Apuzza. Lo scorso sabato 2 settembre, alle ore 18:00, presso la solita sede di Villa Amendola, in via Due Principati 202, è stato presentato il testo “L’albero di nespole”, dell’autrice Giulietta Fabbo. Giulietta Fabbo nasce ad Avellino il 12 gennaio 1971, consegue una laurea in Lettere Classiche e, ad oggi, insegna Materie Letterarie, Latino e Greco presso il Liceo Classico “Pietro Colletta” di Avellino. Oltre di scrittura ed insegnamento, l’autrice è altrettanto appassionata di archeologia: ha, infatti, lavorato come archeologa preistorica presso la Soprintendenza Speciale al Museo Preistorico Etnografico Pigorini di Roma e presso l’area archeologica US Navy di Gricignano di Aversa, a Caserta, oltre ad aver pubblicato diverse schede tecniche nel volume “NOTARCHIRICO 500.000 anni”, a cura di M. Piperno.

“L’albero di nespole” è stato pubblicato il 20 febbraio 2022 dalla casa editrice PAV edizioni con sede a Pomezia, Roma; il testo fa parte della collana Storia di vita ed è possibile acquistarlo online sul sito dell’editore e su tutte le tradizionali piattaforme d’acquisto. L’opera narra la storia di una famiglia del sud Italia e dei destini dei suoi componenti, i quali, in una situazione di miseria, faticheranno a sopravvivere: non resta loro, infatti, che aggrapparsi all’amore e alla speranza. Sullo sfondo, sin dalla Seconda guerra mondiale, vengono ripercorsi gli avvenimenti più significativi per l’Italia dell’epoca, eventi bellici ed il boom economico che hanno determinato il fato dei protagonisti. Si tratta di una saga familiare, un romanzo basato su una storia realmente accaduta, tramandata all’autrice oralmente dai suoi familiari più stretti e di cui lei riporta nel suo testo ogni dettaglio con estrema precisione e attenzione, facendo sì che il lettore possa immedesimarsi in ogni emozione. Protagonista principale è senz’altro lo Zio Ninetto, il quale racconta sin dai suoi ricordi d’infanzia vissuti a Prata di Principato Ultra, in provincia di Avellino, fino al momento in cui sua madre decise di affidarlo ai suoi zii in America, con la speranza che potesse realizzarsi e avere un futuro migliore, ma lasciando nel cuore di Nino una grossa ferita. Ad accompagnarlo nei vari stadi della sua vita, però, è stato un testimone silenzioso, l’albero di nespole citato nel titolo, il quale in silenzio è stato sempre presente, in ogni ricordo raccontatoci dall’autrice.

Durante la rassegna, ha dialogato con l’autrice la docente e scrittrice Rosa Mannetta, saluti di Edgardo Pesiri, Presidente Onorario dell’Associazione di promozione sociale Carlo Gesualdo ed intervento di Amalia Carbone, Dirigente Scolastico I.C. Perna-Alighieri di Avellino. Lettura dei brani a cura di Simone P. Roca, esecuzioni musicali di Pasquale Bruno, esposizione a tema “L’arte ritrovata”. Rinnoviamo, infine, l’appuntamento con la rassegna Avellino Letteraria per sabato 23 settembre, ore 18:00, a Villa Amendola, in cui verrà presentato “Lunaticamente-Appunti di una sognatrice”, di Orsola Supino.

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