Sabato 27 maggio, a Villa Amendola, Salvatore De Matteis ha presentato il suo libro “Essendo capace di intendere e di volere”.

Sabato 27 maggio, ore 18:00, Salvatore De Matteis ha presentato, presso Villa Amendola, il suo testo “Essendo capace di intendere e di volere”, pubblicato da Sellerio Editore Palermo. Salvatore De Matteis nasce a Nola, laureato in Giurisprudenza, dopo vari incarichi professionali a Venezia, approda ad Avellino per dirigere l’Archivio notarile; ad oggi, anche pubblicista e autore. Il testo in questione è una raccolta di testamenti olografi, del 1900, che si rivelano come “spiragli aperti per l’eternità sull’animo di chi li ha scritti”, così definiti dall’autore stesso. Un secolo di testamenti olografi “di proprio pugno personale” tratti dagli Archivi notarili o di stato da Salvatore De Matteis, che li ha scelti e divisi in sei sezioni per argomento: esprimono riconoscenza, odio, risentimento, amore per la vita, l’umanità e il cosmo. I testamenti vengono custoditi, in un primo momento, dai notai e presso gli Archivi notarili, in seguito, dopo cento anni, vengono trasferiti agli Archivi di stato, diventando una parte fondamentale del patrimonio culturale della Nazione. L’autore ha raccontato a Villa Amendola di utilizzare il testamento come strumento di indagine, di ricerca, si tratta di un’operazione inedita, volta ad avvicinare i nostri tempi a quelli di una volta, ricchi di storia, cultura e tradizioni, alcune lontane da quelle odierne; tra quelle citate nel testo vi sono, ad esempio, i riti spirituali, tipici della cultura popolare, che nel secolo scorso si compievano all’approssimarsi della morte, ad oggi quasi totalmente estinti nella nostra tradizione.

Ancora una volta, l’eccellente riuscita della rassegna è dovuta al coordinamento del direttore artistico Annamaria Picillo e della giornalista Daniela Apuzza. L’autore è stato accompagnato dalla giornalista de “Il Bugiardino” Maria Paola Battista, oltre che dall’intervento dell’avvocato civilista Giovanni D’Ercole; ad intrattenere il pubblico vi sono stati anche le letture a cura dell’attrice Mena Matarazzo, l’intervento musicale del chitarrista Angelo Pasquariello e, infine, esposizione a tema “L’arte ritrovata”.

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