Con la scomparsa di Silvio Berlusconi va via una delle figure più divisive degli ultimi decenni, ai posteri l’ardua sentenza.

Politica e dintorni – Se potessimo paragonare Silvio Berlusconi ad un animale il più azzeccato sarebbe senz’altro il camaleonte, il Cavaliere ha vestito tantissimi panni ed assai diversi tra di loro: cantante sulle navi da crociera, barzellettiere, immobiliarista, imprenditore televisivo ed infine politico, e dovunque ci abbia messo lo zampino è riuscito ad essere a modo suo un rivoluzionario.

Il primo esempio del suo essere rivoluzionario può ritrovarsi nel periodo dell’imprenditoria edilizia, dove adottò un espediente innovativo per riuscire a vendere gli appartamenti, ovvero quello di farli trovare già arredati provvisoriamente ai potenziali acquirenti in modo da generare in loro un segno di accoglienza e di confort.

Seguiranno sempre nel campo imprenditoriale, anche in ambito televisivo altri colpi di genio capaci di strappare il monopolio alla RAI riuscendo ad estendere a livello nazionale la prima tv privata, Canale 5, passo completato con la nascita degli altri canali del gruppo Mediaset. Riuscirà a fare la storia anche con il calcio portando il Milan a vincere tutto nel corso di quasi trena anni di presidenza.

La svolta più inaspettata è stata quella del gennaio 1994 con la sua decisione di candidarsi per le elezioni politiche che si sarebbero tenute di li a qualche mese, ancora più inaspettata è stata la vittoria, gioia effimera perché il Governo sarebbe caduto dopo soli pochi mesi, nonostante tutto Berlusconi si candiderà nuovamente per sette volte, riuscendo a vincere nel 2001 e nel 2008.

Durante i diversi esecutivi è riuscito a distinguersi per due aspetti: il primo la personalizzazione del consenso attraverso comizi spettacolo conditi di racconti ed aneddoti personali ed invettive contro coloro che considerava i suoi nemici, ovvero una magistratura politicizzata, ed i propri avversari politici; in secondo luogo per i suoi provvedimenti, buona parte dei quali passati alla storia come leggi ad-personam, atti a tutelare o favorire determinate questioni personali, alimentando polemiche relative al conflitto di interessi riguardanti l’opportunità di questi provvedimenti, anche se c’è da dire che la stessa opposizione che ha sempre criticato il suo modus operandi non abbia fatto di più di tanto per modificare o abrogare tali leggi.

Descrivere Silvio Berlusconi in poche righe è impossibile, in lui hanno convissuto luci ed ombre, colpi di genio imprenditoriali ed aspetti controversi quali la sua affiliazione alla Loggia massonica P2, o i sospetti mai fugati del tutto riguardo il suo legame con personaggi di spicco legati a Cosa Nostra, il solo autore che potrebbe venire in soccorso potrebbe essere Alessandro Manzoni con la conclusione de Il 5 maggio “ai posteri l’ardua sentenza”.

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