La proposta della Lega di istituire un bonus di 20.000 euro per chi decide contrarre matrimonio in Chiesa rischia di essere discriminatorio

Politica e dintorni – “Questo matrimonio non s’adda fare”, con queste parole i bravi di Don Rodrigo apostrofavano il povero Don Abbondio scoraggiandolo a non far celebrare il matrimonio tra Renzo e Lucia, oggigiorno il disegno di legge leghista che può definirsi “questo matrimonio “s’adda fare” solleva molte polemiche tra laici e cattolici.

Il provvedimento tanto discusso è stato presentato con lo scopo di invertire la controtendenza che ha visto ridursi drasticamente il numero di coppie che intende sposarsi in Chiesa, scelta dovuta ad una molteplicità di fattori tra cui la progressiva secolarizzazione della società e l’eccessivo ammontare delle spese necessarie al rito concordatario.

Il bonus matrimonio rischia di diventare uno strumento discriminatorio nei confronti delle altre confessioni religiose e degli atei poiché favorirebbe una sola fetta della popolazione italiana, ed inoltre rischierebbe di sminuire il valore stesso della funzione religiosa riducendola ad una mera formalità legata ad un incentivo economico.

L’istituzione preposta a formare e guidare le giovani coppie al grande passo dovrebbe essere la Chiesa Cattolica stessa e non un partito politico di uno Stato laico, a meno che l’intenzione di quel partito non sia quella di intercettare il voto dei cattolici, numerosi nel nostro paese e decisivi nelle urne elettorali.

Ad invogliare cattolici e non a sposarsi dovrebbero essere dei provvedimenti atti a creare posti di lavoro retribuiti in modo equo ed adeguati alle odierne esigenze economiche resesi ancora più complicate a causa della galoppante inflazione, oltre a misure che riescano a rendere conciliabili vita lavorativa e familiare quali potrebbero essere asili nido aziendali accessibili alle fasce basse di reddito e famiglie con determinate esigenze lavorative, oltre ad un utilizzo più spinto dello smart working.

Nella speranza che almeno di una di queste condizioni si realizzino non possiamo che fare affidamento ad un passo indietro da parte degli autori di questo disegno di legge privo di qualsiasi ratio, difatti sembra che la proposta di legge verrà quantomeno modificata per renderla più equa, ogni proposta volta a migliorare ddl sarà gradita ed accettata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *