CANOVA E LE CELEBRAZIONI PER IL BICENTENARIO DELLA MORTE

Canova: iniziate le celebrazioni per il “bicentenario della sua morte”.

Scultore e pittore, nato a Possagno nel 1757 e morto a Venezia nel 1822, Canova è il maestro italiano del Neoclassicismo: un genio indiscusso il suo, capace di capolavori che trovano posto nei più importanti musei del mondo, dal Louvre all’Hermitage.

Il marmo che diviene carne e sentimento in Amore e Psiche, il virtuosismo armonico delle Tre Grazie, l’eleganza solenne e al tempo stesso sensuale di Paolina Borghese.

E sempre, in ogni creazione, quella stessa perfezione delle forme, come veicolo di un ideale di bellezza eterna.

Si è già messa in moto la macchina organizzativa con un unico grande obiettivo: celebrare Antonio Canova a 200 anni dalla morte con una serie di iniziative, in Italia e nel mondo, che rendano il giusto omaggio al più grande scultore di tutti i tempi.

La Fondazione Canova onlus, gestore del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, assieme al Comune e ai Musei Civici di Bassano del Grappa, hanno sottoscritto, per l’importante occasione, l’accordo di collaborazione per il coordinamento delle celebrazioni “Canova 2022”.

L’Artista. Le iniziative.

Antonio Canova, il più grande maestro del Neoclassicismo, è uno dei geni della scultura, celebre per la sua perfezione, la grazia e la bellezza delle sue opere, intrise da un sottile erotismo. I suoi capolavori hanno incantato e continuano ad incantare studiosi e appassionati.

Ricordiamo alcuni degli eventi principali.

A partire dal 14 maggio, per celebrare i 200 anni dalla morte del supremo scultore del Neoclassicismo, prenderanno vita mostre, eventi, riaperture e restauri. E un tour canoviano nei maggiori musei d’Italia.

Ai Musei Civici di Bassano del Grappa (Vi), per cominciare, fino al 30 maggio si visita la mostra “Canova Ebe”. 

A Treviso, dal 14 maggio al 25 settembre al Museo Bailo c’è “Canova gloria trevigiana: dalla bellezza classica all’annuncio romantico”.

Alla Gypsotheca di Possagno, città natale dell’artista, undici maestri della scultura (Demetz, Viale, Ducrot, Dobrilla, tra gli altri) si confrontano in Canova e la scultura contemporanea (fino al 12 giugno) con le sculture del maestro.

Negli spazi di Villa Carlotta a Tremezzo (Co), la mostra “Il Palamede di Antonio Canova”  è dedicata alla statua dell’eroe omerico Palamede.

L’arte trionfa sulla guerra con “La Pace di Kiev” di Antonio Canova ospite illustre a Palazzo Vecchio.

Nel cuore della Sala di Leone X a Palazzo Vecchio, sotto l’effige di Cosimo I de’ Medici nelle vesti di Marte, il gesso de La Pace di Antonio Canova si innalza lanciando al mondo il suo messaggio di speranza.

Fino al 18 settembre Firenze accoglierà la celebre versione in gesso del marmo custodito all’interno del Museo Nazionale Khanenko di Kiev e attualmente nascosto per tutelarlo dai bombardamenti della guerra tra Russia e Ucraina.

La sua presenza sarà l’occasione per contemplare il capolavoro dello scultore, la cui vista è altrimenti negata a causa del conflitto.

Uno straordinario intreccio tra presente e passato si insinua sotto le piumate ali della Pace.

Antonio Canova la realizzò nel 1815 per un diplomatico russo morto prima di vederla. Si chiamava Nikolaj Petrovič Rumjancev ed era un pacifista, filofrancese, ammiratore di Napoleone e amante dell’Europa. La scultura in marmo bianco commissionata al maestro, destinata ad abbellire il salone del palazzo di San Pietroburgo, avrebbe dovuto rendere omaggio ai trattati di pace che avevano posto fine a tre guerre e che la famiglia Rumjancev aveva contribuito a siglare.

La mostra, a cura di Vittorio Sgarbi, è realizzata grazie alla collaborazione tra il Museo Novecento e il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, organizzata da MUS.E con Contemplazioni.

La Pace di Kiev proveniente dal Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno – commenta Sgarbiè ora a Firenze, e qui, temporaneamente, attende tempi di pace. Canova, l’ultimo grande artista che ha chiuso l’arte dell’Occidente ha unito tutto, non ha diviso. Canova è un grande conciliatore di ogni conflitto, di ogni differenza, e in nome della sua Pace io chiedo a voi di invocarla tutti insieme sul piano di spirito del mondo, perché il mondo si salvi”.

In Foto: Antonio Canova. La Pace di Kiev. L’arte vince sulla guerra, Installation views, Museo di Palazzo Vecchio (Sala Leone X), Firenze I Ph. Alessandra Cinquemani

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