Hi-Tech – Se si vuole ascoltare musica con una pretesa di qualità superiore alla media, tra le componentistiche che oggi non possono mancare c’è sicuramente un buon DAC. Che cos’è un DAC? Iniziamo a spiegare che è un acronimo e sta per Digital to Analogue Converter. In sintesi, è uno strumento che consente di convertire file digitali in un segnale analogico audio da trasmettere all’amplificatore per sentire, quindi, la musica.

Un DAC, per esempio, è all’interno del computer, dello smartphone, oppure all’interno del lettore CD, DVD o nelle Smart TV. Questi dispositivi automaticamente prendono i dati sul CD o sul DVD – o da internet, eventualmente si decide, per esempio, di ascoltare musica da Youtube con lo smartphone – e la convertono in segnale analogico, consentendo di collegare l’uscita cuffie o le uscite RCA e ascoltare con cuffie o diffusori.

Per la maggior parte delle persone può essere già soddisfacente questo tipo di conversione che “automaticamente” garantiscono i device utilizzati. Ma per i più pretenziosi ascoltatori di musica, quelli che vogliono ascoltare ad una qualità più elevata, con un impianto di qualità o con cuffie di un certo livello, è necessario dotarsi di un DAC.

Come si riconosce un buon DAC?

Ovviamente la prima domanda è: perché serve un buon DAC per sostituire quello del proprio smartphone o del lettore CD? La risposta è nella qualità di ascolto. La maggior parte dei device che consentono l’ascolto di musica proveniente da un supporto digitale, come detto, contengono al loro interno un DAC che garantisce un buon ascolto: la regola dovrebbe essere che più è elevata la qualità del device più è alta la qualità del suo DAC interno.

Ma c’è chi non si accontenta e decide di aumentare la qualità di conversione. Quindi si cerca un buon DAC esterno. Ma quali sono le caratteristiche principali per riconoscere un buon DAC?

Un buon DAC ricostruisce la musica da un flusso di dati digitali, insamma da tanti 0 e 1. Questo flusso viene convertito secondo una sequenza temporale coerente e perfettamente sincronizzata. Questo avviene, ma con degli errori di clock, ovvero errori di sincronismo fra la tempistica con cui il dispositivo a monte invia i dati da tradurre al DAC ed il ritmo interno con il quale il DAC cerca di tradurli in segnale analogico. Un buon DAC ricostruisce la musica in modo efficace partendo dal segnale digitale, senza incorrere in errori.

Superata questa parentesi tecnica, ecco alcuni segreti per riconoscere un buon DAC all’acquisto. Prendete la scheda tecnica del prodotto che state valutando e andate a controllare:

  • Distorsione armonica totale (THD): è espressa con una percentuale e più basso è tale valore, più elevata è la qualità costruttiva del DAC. Di solito una garanzia di qualità è trovare un valore di THD+N con tre zeri dopo la virgola, ad esempio: 0,0004%;
  • Rapporto segnale/rumore (SNR): è il rapporto tra la massima intensità di segnale che il dispositivo può riprodurre senza andare in distorsione e il rumore di fondo dovuto alla circuitazione stessa. E’ espresso in dB e più alto sarà tale valore più il suono ne risulterà pulito. Ad esempio, un buon DAC ha un valore di SNR ≥ 110dB, un ottimo DAC ha un SNR ≥ 130dB.

Quali sono i migliori DAC economici?

Vi consigliamo qualche articolo che potrebbe essere un valido acquisto per avvicinarsi all’ascolto di musica digitale utilizzando un DAC esterno.

SMSL Sanskrit 10th mkII

E’ alimentato tramite USB. Quindi se si collega USB al computer il cavo serve sia per alimentarlo che per trasmettere il segnale. Ha 2 ingressi USB: uno solo per l’alimentazione e uno per la trasmissione di dati. Ha anche un’entrata coassiale e una ottica. Supporta file fino a 32 bit / 768 kHz e decodifica DSD256. Ha una THD+N di 0,0002% e un SNR ≥ 120dB. Il costo è sui 140 euro. Porta solo uscite stereo RCA, quindi non è possibile collegare direttamente le cuffie.

Topping E30

Sulla stessa cifra più o meno il Topping E30, molto simile al Sanskrit. Alimentato tramite USB ma senza doppio ingresso, anch’esso ha entrata coassiale e ottica. Supporta DSD512 e PCM32bit/768kHz. Ha un THD+N di 0,0003% e un SNR ≥ 121dB.Porta solo uscite stereo RCA, quindi non è possibile collegare direttamente le cuffie.

iFi hip-dac 2

Lo segnaliamo per chi vuole ascoltare in cuffia utilizzando lo smartphone. Il prezzo si aggira intorno ai 180/190 euro. Come detto ha al suo interno un amplificatore per cuffie e due uscite dedicate: da 4,4 mm o da 3,5 mm. Ha una batteria interna, quindi può essere ricaricato e non deve essere tenuto sempre attaccato alla corrente per funzionare. L’ingresso avviene tramite USB. E’ capace di supportare frequenze di campionamento fino a 384 kHz / 32-bit ed è garantita la compatibilità con i formati DSD. Ha un THD+N di 0,009% (non si può avere tutto nella vita) e SNR: 111dB.

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