Cirielli candidato nel centrodestra
Cirielli candidato del centrodestra in Campania: contesto e voto imminente
All’avvicinarsi delle Elezioni Regionali in Campania, fissate per il 23‑24 novembre 2025, il centrodestra ha scelto Edmondo Cirielli come proprio candidato alla presidenza della Regione.
Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri e figura di rilievo in Fratelli d’Italia, gode di un buon radicamento territoriale e di una carriera politica istituzionale importante.
La sua investitura è stata ufficializzata da Fratelli d’Italia, che ne ha sottolineato l’esperienza e la capacità, accanto al supporto della Lega; Forza Italia ha dato un via libera più condizionato, dopo aver valutato le reazioni all’interno del partito e gli equilibri della coalizione.
Cirielli ha più volte dichiarato che la candidatura non è una questione di bandierine, ma che sarà presa in considerazione solo se dai sondaggi emergerà come la figura che può vincere, altrimenti non intende partecipare alla corsa se non competitivo.
La decisione su Cirielli non è stata immediata: ci sono stati giorni di trattative, sondaggi, alternative valutate, ripensamenti.
Alcuni alleati, specie in Forza Italia, erano più cauti, con preferenze su altri profili locali o istituzionali, come il commissario della struttura di missione della Zes unica (Giosy Romano), o altri personaggi.
Alla fine il nome di Cirielli è stato accettato, con l’uscita ufficiale dell’appoggio di tutti i principali partiti della coalizione: Fratelli d’Italia per prima, poi la Lega, Noi Moderati e infine Forza Italia.
La figura di Gianluca Festa, ex sindaco di Avellino, è al centro di alcune controversie e discussioni che si intrecciano con le dinamiche politiche regionali. Ecco i punti principali: Festa è indagato (tra le accuse: associazione a delinquere, turbativa d’asta, falso) in vari procedimenti relativi alla sua amministrazione ad Avellino; nel marzo‑2024 si è dimesso dall’incarico per consentire lo svolgimento delle indagini senza sospetti di interferenza.
Nonostante queste vicende giudiziarie, ha tentato un rafforzamento del proprio posizionamento politico locale e regionale: attraverso la sua associazione civica “Davvero”, con liste negli ambienti fuori dal centrosinistra di De Luca, dialoghi nel campo “degli ex” del PD e attacchi alle amministrazioni avverse.
Festa ha pubblicamente escluso l’adesione formale al centrodestra; nonostante ciò, è stato oggetto di interesse politico da parte del centrodestra, che in alcuni casi ha considerato la possibilità di convergere su di lui come figura civica o “ponte” politico in specifici contesti, specie ad Avellino.
Ci sono critiche interne al centrodestra soprattutto da Forza Italia, dove esponenti come Fulvio Martusciello hanno detto che non c’è posto per “impressionabili” o figure con situazioni giudiziarie delicate, indicando che Festa non sarebbe accolto nella coalizione qualora avanzasse come candidato dentro il perimetro del centrodestra.
La scelta di Cirielli segnala la volontà del centrodestra di schierare un candidato che abbia sia radicamento sul territorio che credibilità istituzionale, in un momento in cui il malessere verso la “gestione storica” del centrosinistra in Campania è forte.
L’attenzione ai sondaggi è cruciale: Cirielli stesso ha messo come condizione che la sua candidatura sia sostenuta dalla credibilità di essere quello con le migliori chance. Ciò implica che altre figure potrebbero entrare nella rosa dei papabili se emergessero più convincenti.
La polemica su Festa evidenzia la difficoltà, anche per il centrodestra, di bilanciare istanze civiche, richieste locali, rispetto delle regole e aspettative degli elettori: la sua figura è divisiva, specie per le vicende giudiziarie, ma ha ancora una certa popolarità locale e capacità di mobilitazione.
In ultimo, la competizione elettorale in Campania sarà molto centrata su temi come sanità, trasparenza, sviluppo, infrastrutture, che sono declinati anche in chiave critica verso il passato amministrativo regionale. L’efficacia del candidato sarà misurata anche da quanto riuscirà a incarnare discontinuità e proposta concreta, non solo identitaria o mediatica.
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