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Digital twins, il gemello digitale: dal disegno alla realtà

Antonia Di Nardo

Antonia Di Nardo

Per me la vita è un continuo stupore, sarà la mia tendenza al surrealismo. Sarà la convinzione, come diceva Frida Kahlo, che "Il surrealismo è la magica sorpresa di trovare un leone in quell'armadio in cui si voleva prendere una camicia.

Pubblicato il: 11 Aprile 2025
5 min lettura

Che cosa consente di fare oggi la realtà immersiva creata dall’intelligenza artificiale?

Una domanda che apre scenari affascinanti e in continua evoluzione.

Sono felice di condividere con i lettori di Plus Magazine alcune riflessioni su un tema che sta ridefinendo il nostro modo di progettare, sperimentare e interagire con lo spazio. Oggi, strumenti come i visori ottici, nati per il gioco, ma sempre più utilizzati per finalità didattiche, tecniche e professionali, rappresentano una porta d’accesso ad esperienze immersive sempre più realistiche. Un esempio? La recente Fiera della Fotografia, tenutasi a Caserta il 4, 5 e 6 aprile, ha dedicato un’intera sezione alla realtà virtuale, segno di un interesse in costante crescita.

Ma se si vuole davvero riflettere sul rapporto tra disegno e realtà virtuale, ci si imbatte in un concetto rivoluzionario digitale: il Digital Twin, o gemello digitale. Si tratta di una duplicazione virtuale, una struttura più o meno complessa, che racchiude una serie di informazioni del gemello reale. Un ponte tra ciò che si immagina e ciò che si realizza, in cui la progettazione non è più solo previsione, ma simulazione dinamica.

Gemello digitale ed edilizia

Lo scorso 2 aprile si è potuto assistere ad un evento che ha visto la visita presso un cantiere molto particolare, a Cassano Irpino, presso la centrale dell’acquedotto dell’Alto Calore, sia per la risorsa preziosa che gestisce, l’acqua, sia per le possibili rivoluzioni tecniche di cui potrebbe, nel prossimo futuro, essere lo scenario. In uno contesto di cambiamenti climatici e rivoluzione tecnologica, la Campania e l’Irpinia sembrano volersi preparare a nuovi riassetti. L’appuntamento in cantiere è stato organizzato per verificare lo stato di avanzamento dei lavori finanziati con oltre 11 milioni di euro. Il progetto prevede, tra le altre cose, il raddoppio della condotta premente ed una serie di interventi che consentiranno una maggiore efficienza energetica.

La mattinata si è conclusa con una tavola rotonda presso lo stabilimento ipertecnologico e sostenibile di Acca Software a Bagnoli Irpino. Quando si arriva allo stabilimento si percepisce già che si è immersi in qualcosa di confortante e per nulla lasciato al caso. Se si spulcia in rete si scopre che lo stabilimento ha un soprannome, La libellula, e a disegnarlo è stato l’architetto Francesco Bruno che ha posto attenzione all’uomo e alla natura in modo complementare e funzionale a livello pratico ed energetico. Gli uditori durante la tavola rotonda, si saranno chiesti perché un incontro sulle sorti di una centrale idrica si sta svolto in un luogo tanto hi tec.

La risposta è arrivata presto

A parlare è stato il fondatore ed amministratore di Acca Software, Guido Cianciulli il quale ci ha parlato di disegni, di arte, di quanto ogni evoluzione dell’uomo, a pensarci bene, passi prima per una progettazione che è disegno.All’ingresso della sala conferenza, ci ha fatto notare il dipinto, commissionato ad un’artista montellese, che raccoglie alcune delle opere d’arte ed architettoniche più famose al mondo.

Il mio pensiero, mentre ascoltavo, è volato a Leonardo da Vinci, alla bellezza e alla visionarietà di ogni suo disegno, in cui già è tutto presente: la vibrazione e l’autorevolezza della rivoluzionaria invenzione che di li a presto si staccherà dal foglio, appena incontrerà le maestranze giuste.La raffigurazione mentale, la visualizzazione puntuale è il primo passo verso la realizzazione di un’opera sia essa d’arte che di edilizia, o manufatto in generale.

L’ACCA software  è famosa per lo sviluppo e il commercio di programmi tecnici per l’edilizia.

In un tempo in cui la tecnologia consente, grazie al salto dell’intelligenza artificiale, esperienze immersive in realtà virtuali, la realtà vissuta, conoscibile e conosciuta è trasponibile, pari pari, in una duplicazione in cui possiamo ridisegnare nuove regole o analizzare, soffermandoci con i tempi di un’analisi computerizzata, sulle regole stesse, dilatandole, trovando principi o errori.

Questo è ciò che consente di fare il digital twins, il gemello digitale. Un disegno composto da una nuvola di punti, ognuno portatore di una serie di informazioni, codici. Una vera immensa opera ambiziosa e rivoluzionaria. Sembrerebbe maturo il tempo di far nascere un gemello digitale dell’acquedotto campano, progetto unico in Europa in laboriosità ed aspirazione?

I relatori parlavano dell’acquedotto usando termini biologici, come se il digital twins, gemello digitale, attraverso la comunicazione, dopo aver raccolto tutte le informazioni in rete, potesse, nel prossimo futuro, parlarci della sua salute e dei posti in cui ha o meno dolore per consentirci in risposta di intervenire all’occorrenza.

Io oggi penso agli antichi romani, a quanto spavaldamente siano stati certi dell’opera maestosa e solida nel creare la rete idrica degli acquedotti. Guardando gli occhi di quegli ingegneri campani, alla tavola rotonda, ho sentito la vibrazione di una visione, l’ho riconosciuta.

Credo che sarebbe bellissimo se riuscissero davvero a realizzare un’opera di informatizzazione di ogni punto delle condotte del nostro acquedotto, per crearne il digital twins, gemello digitale, senziente, che potrà comunicare ogni perdita, ogni necessità di manutenzione o sostituzione, un’autodiagnosi.

digital twins gemello digitale

Una grandissima sfida

L’Intelligenza Artificiale sembra davvero ad un punto di svolta e di duplicazione n vettoriale delle nostre potenzialità. Improvvisamente mi sembra di sentire nel pulviscolo che guardo, attraverso la luce che entra dalla finestra, milioni di suoni, ma sono suoni, vibrazioni, che contengono dati. In un punto minuscolo un’energia vibrazionale immensa.

Penso ai QR code in alcuni cimiteri parlanti, alla possibilità di far rivivere i defunti inquadrandoli con uno smartphone. Penso ad una strepitosa serie tv statunitense creata da Greg Daniels, con Robbie Amell e Andy Allo, Upload, in cui in un vicino 2033 le persone avranno la possibilità di caricarsi in un mondo virtuale, dopo il trapasso.

Continuare a vivere… in eterno… una continua dilatazione da un punto al totale e viceversa.

In un’informazione tutta un’eternità. L’avere immaginato, ascoltando Guido Cianciulli, un insieme poderoso di informazione, mettendole in rete in modo funzionale, già fa sentire quel brivido di immortalità e genialità che rende l’uomo grande disegnatore dell’universo.

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