Errori di progettazione: quando il rischio nasce sulla carta
La sicurezza non inizia in cantiere, ma in ufficio tecnico.
Spesso si è portati a pensare che i pericoli nei luoghi di lavoro, soprattutto nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria civile, siano legati esclusivamente alla fase esecutiva. Tuttavia, le radici di molti infortuni e criticità si trovano molto prima dell’avvio del cantiere: nella progettazione.
Una progettazione carente, approssimativa o priva di una reale valutazione del rischio può generare conseguenze disastrose in fase realizzativa. Si pensi, ad esempio, a un’impalcatura mal progettata, a un’interferenza non prevista tra impianti, oppure a un accesso di manutenzione dimenticato nella fase di disegno. Tutti esempi in cui l’errore progettuale si traduce in un pericolo concreto per chi costruisce, installa o utilizza l’opera.

Il ruolo cruciale dei progettisti nella prevenzione
Architetti, ingegneri e progettisti non sono solo responsabili della forma, della funzionalità e della conformità normativa dell’opera. Hanno anche una responsabilità etica e tecnica nella prevenzione dei rischi per i lavoratori e per gli utenti finali.
Ogni decisione presa in fase progettuale ha un impatto diretto sulla sicurezza dell’esecuzione e della futura manutenzione. Come sottolineato da INAIL, una valutazione preventiva dei rischi nella progettazione riduce sensibilmente la probabilità di incidenti sul lavoro.
Errore umano, errore sistemico: nel settore edile, secondo il Rapporto annuale ANCE, una percentuale significativa degli incidenti ha origine da difetti o carenze progettuali. Questo dimostra che la prevenzione deve iniziare con un’analisi dei rischi su carta, ben prima che si posi il primo mattone.
Rischi strutturali, ergonomici e operativi
Un progetto sbagliato o lacunoso può generare diverse tipologie di rischio:
- Rischi strutturali, come il sovradimensionamento o il sottodimensionamento di elementi portanti, che possono condurre a collassi parziali o totali;
- Rischi ergonomici, legati alla difficoltà di accesso o al posizionamento improprio di componenti che devono essere installati o manutenuti;
Rischi operativi, che emergono durante l’esecuzione per via di sequenze di montaggio non sicure, carenze nei piani di accesso o interferenze tra lavorazioni.
Il concetto di “Safety by Design”
La cultura della sicurezza deve abbracciare il concetto di “Safety by Design”, ovvero progettare tenendo conto fin da subito dei requisiti di sicurezza. Questo approccio prevede:
- l’identificazione preventiva delle criticità;
- la pianificazione delle fasi di lavoro in sicurezza;
- la collaborazione tra tecnici e responsabili HSE fin dalle prime fasi.

Strumenti a supporto della progettazione sicura
Per progettare in sicurezza esistono strumenti e metodi consolidati:
- BIM (Building Information Modeling), che consente la simulazione delle fasi di costruzione, evidenziando interferenze e rischi;
- Check-list di sicurezza basate su normative come il D.Lgs. 81/08;
- Software per la valutazione del rischio, integrabili nelle piattaforme CAD.
Questi strumenti aiutano i progettisti a fare scelte consapevoli, sostenibili e sicure, anticipando problemi che potrebbero emergere in fase di costruzione.
La sicurezza si costruisce fin dal primo disegno
L’errore più grave è considerare la sicurezza come una questione secondaria, da demandare solo al Coordinatore per la Sicurezza o al Direttore dei Lavori. La prevenzione inizia dal tavolo del progettista, dove ogni scelta può diventare, nel bene o nel male, un fattore determinante per l’incolumità dei lavoratori.
Coinvolgi esperti HSE nella fase progettuale: solo un approccio integrato consente di costruire opere realmente sicure, sostenibili e conformi alle normative.
Questo articolo fa parte della rubrica dedicata alla sicurezza sul lavoro su Plus Magazine. Scopri tutti gli approfondimenti su prevenzione, formazione e innovazione HSE.