Lunedi la festa di lavoratori, occorre andare oltre le celebrazioni della politica tracciando traguardi raggiunti ed obbiettivi da perseguire

Politica e dintorni – Il primo maggio si avvicina, e come avviene ogni anno politici e sindacati la fanno da padroni nell’aspetto mediatico.

Quella dei lavoratori è una delle principali ricorrenze non solo nel nostro paese, ma anche nel resto d’Europa e del mondo, sin dalla sua fondazione ha rappresentato una sorta di evento globale perché interessava nazioni completamente differenti tra di loro per cultura, da quelli maggiormente industrializzati a quelli a con vocazione agricola.

Proprio le differenze negli stili di vita ha posto in essere per le grandi di migrazioni di massa dovute ad un altro evento fondamentale nella storia dell’umanità, e cioè le rivoluzioni industriali, difatti milioni di persone hanno, chi per scelta personale e chi per necessità abbandonare il proprio pese natio, per cercare fortuna nei luoghi che offrivano maggiori guadagni ma non maggiori diritti, anzi spesso si vedevano discriminati, accusati di “rubare il lavoro” agli abitanti del posto, o venivano additati come delinquenti, il tutto molte volte per motivi di intolleranza, populismo o semplice ignoranza.

Se tutto ciò non bastasse, a complicare ulteriormente la situazione si aggiungevano problemi come le ore eccessive di lavoro, l’assenza di tutele sindacali ed assistenziali, una moltitudine di fattori che pian piano portò alla formazione dei primi collettivi spontanei volti a tutelare i propri diritti e che portarono alla nascita dell’ideologia socialista, decennio dopo decennio i lavoratori hanno visto nascere e svilupparsi i propri diritti attraverso leggi apposite, la nascita dei primi sindacati, e degli statuti dei lavoratori

La stessa Costituzione italiana annovera nell’articolo 1 il lavoro come il valore sui cui si fonda la Repubblica stessa, nonostante il raggiungimento di innumerevoli traguardi il cammino verso una piena tutela dei diritti è ancora lunga, piaghe come il caporalato, il lavoro in nero o l’assenza di sicurezza che costano la vita a centinaia di lavoratori ogni anno, non sono state ancora sconfitte.

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