La seconda fiaba della raccolta intitolata Oltre la fiaba di Elena Opromolla, edito dalla Multimage, la Casa Editrice dei diritti umani, intende trattare il tema del bullismo ovvero della paura come ostacolo ed il suo superamento nell’aiutare gli altri.

C’era una volta un coniglietto dal pelo rosa e grigio, dalle gote paffute e con le zampette sempre pronte a scattare.

Fifo era il suo nome e gli amici del bosco lo prendevano in giro affettuosamente per quella sua paura che spesso lo afferrava e che lo spingeva a fuggire davanti a qualsiasi pericolo.

Fifo un po’ si vergognava ed un po’ subiva le burle dei suoi compagni. Un giorno però non poté più tirarsi indietro di fronte ad un pericolo che minacciava la vita stessa del bosco.

Dall’alto di un colle vide avanzare nel folto della boscaglia alcuni cacciatori armati di lunghi fucili, pericolosi e luccicanti ai raggi del sole.  Fifo intuì subito ciò che stava per accadere. Capì che doveva avvertire i suoi amici; doveva assolutamente vincere la paura e, pur essendo atterrito, nascosto tra i cespugli erbosi cominciò ad emettere uno strano gridolino, acuto e sibilante che un giorno lontano il gufo parlante, appollaiato tra le fronde di un vecchio olmo, gli aveva donato come strumento di difesa, da usare nei momenti di necessità.

Quel verso sibilante e penetrante fu avvertito dagli amici del coniglietto che, accortisi degli uomini con i lunghi fucili, cominciarono subito a fuggire, per nascondersi.

Gli uccellini scomparvero nei nidi tra i rami frondosi; i roditori e gli animali, ricercati comunemente dai cacciatori, trovarono tutti un adeguato rifugio.

Intanto all’improvviso, due mani callose, rugose e potenti afferrarono le lunghe orecchie morbide e dolcissime del coniglietto.

Fifo era stato catturato; dimenandosi non riuscì a fuggire alla presa e, sgomento, si arrese.

Gli uccelli si organizzarono e, tutti insieme in volo, attorniarono i cacciatori e, con i loro cinguettii, li assordarono e confusero.

Il cacciatore che aveva afferrato il coniglietto allentò la presa; Fifo, libero, cominciò a correre in direzione della sua tana, mentre quegli uomini malvagi se la diedero a gambe nella direzione opposta.

Quella sera tutti gli animali proclamarono Fifo, l’eroe del giorno, e gli fecero una gran festa.

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