Un’intervista con Fridd, che racconta come la sua passione per la musica è nata nei quartieri di Napoli e lo ha portato a costruire una carriera a Milano, mantenendo sempre un forte legame con le sue radici.

Fridd, come nasce la tua passione per la musica?

La mia passione per la musica nasce nella mia zona, nei quartieri di Barra San Giovanni Ponticelli di Napoli est, dove ogni anno si svolge la Festa dei Gigli, ad oggi patrimonio dell’UNESCO.
Avevo sette anni quando proprio in una di queste occasione ho iniziato a suonare le percussioni.
Poi, crescendo ho scoperto artisti come i Co’Sang, Clementino, Rocco Hunt e così mi sono appassionato all’Hip pop.
Intorno ai sedici anni ho iniziato a scrivere le mie prime liriche, le prime melodie, fino a trasferirmi a Milano dove ad oggi lavoro alla mia musica in maniera professionale.

Come ti senti a lavorare la tua musica a Milano da artista napoletano?

Mi fa sentire vivo, mi dà nuovi stimoli anche se resto sempre fedele alla mia napoletanita’. Il senso di appartenenza che ho verso Napoli resta forte dentro di me e credo che questo traspaia anche attraverso la mia musica.
Personalmente mi sento responsabile di rappresentare quella parte della mia città che mi ha cresciuto e temprato.
Sempre, ovunque io vada, le mie origini sono da subito riconoscibili, questo mi fa piacere e allo stesso tempo mi da una responsabilità maggiore a differenza di un artista che fa musica “nella propria città”.

Ritorni volentieri a Napoli?

Si, ritorno molto volentieri a Napoli, avendo tutta la mia famiglia ancora li.
Al di là di questo ci sarei comunque ritornato, per il senso di appartenenza che mi lega al mio quartiere, dove non è semplice affrontare la vita di tutti i giorni, e, dunque, sento il dovere di restituire tutto il mio bene.
Mi piacerebbe che i ragazzi di lì avessero bene in mente che tra tanto male anche se a fatica si può vedere la luce.
Nel mio caso la musica è stata la luce, la salvezza.

Cosa ispira maggiormente le tue liriche e il tuo sound?

Quello che vivo in strada, quello che provo in ogni sua dinamica, che sia un amore, che sia una perdita o una vittoria, squarci della mia vita, ogni brano è un episodio vissuto sulla mia pelle.

L’ artista Fridd ha un sogno nel cassetto?

Più che da artista ho un sogno come persona, banalmente desidero che tutti stiano bene e che tutti abbiano dignità nel vivere.
Artisticamente invece desidero dare voce a chi non ce l’ha, proprio a questi mi stringo.
Mi piacerebbe che tutti potessero seguire le proprie passioni ed avere la possibilità che queste possano poi diventare un vero sbocco lavorativo proprio come è successo a me.
Credo sia questo il sogno di ogni ragazzo!

Parlaci del tuo nuovo singolo in uscita il 7 giugno su tutti i digital store.

“FAMM”, come fame, occhi della fame, è l’ultimo singolo fuori il 7 giugno dopo “Habitué” che invece è già uscito e che è stato distribuito dalla Universal a cui va un mio ringraziamento perché ha creduto in me e nel mio team.
In “Habitué” parlo di storie di vita di giovani nei quartieri popolari, delle difficoltà che questi devono affrontare quotidianamente, del punto di non ritorno di molti, purtroppo.
Mentre in “FAMM” c’è un discorso più ottimistico ossia la voglia di essere parte di un cambiamento, la necessità di riscatto al di là delle categorie sociali di appartenenza, affinché ognuno possa avere ciò che gli spetta, quello che merita esclusivamente grazie al talento e alle capacità personali.

Cosa dobbiamo aspettarci da Fridd quest’anno?

Poche parole e tanta musica.

Alessandro D’Arienzo & Erika Iovino

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