La Global Sumud Flotilla e il risveglio dell’umano
Dal silenzio delle nazioni, ingessate nei protocolli diplomatici e vincolate dai rapporti di natura economica, attivisti nonviolenti dell’intero Pianeta si sono riconosciuti in un unico anelito: fare qualcosa per Gaza e per quei bambini cui la guerra ha negato la vita. Da 44 Paesi distanti del globo, interconnessi da ideali umanitari, grazie anche e soprattutto agli strumenti informatici, gli attivisti pacifisti hanno potuto pianificare una particolare spedizione dallo scopo solidaristico e politico, la Global Sumud Flotilla o G.S.F. (Flottiglia globale della resistenza).
In un mondo in cui la ratio e gli interessi economici sembrano prevalere sempre più sui sentimenti e sui diritti umani, la Global Sumud Flotilla rappresenta il risveglio della coscienza e la potenza dei valori più profondi radicati nell’essere umano propriamente detto.

La Global Sumud Flotilla e il risveglio dell’umano
La Flotilla rompe il silenzio
Con circa 50 imbarcazioni, manifestanti nonviolenti provenienti da molti continenti, tra cui Greta Thunberg, attivista ambientale svedese, si sono imbarcati nei principali porti del Mediterraneo, come Barcellona, Genova e Tunisi, tra agosto e settembre 2025. La Global Sumud Flotilla si è diretta simbolicamente e pacificamente verso la Striscia. Dalle molteplici immagini dei social è stato possibile seguire i preparativi della G.S.F.
Inizialmente sembrava essere solo un’entusiastica iniziativa priva della necessaria forza e determinazione, poi con il tempo l’adesione di tanti attivisti nonviolenti, tra cui parlamentari, avvocati e giornalisti, ha dato consistenza ed energia alla spedizione umanitaria pro Gaza. La Flotilla è riuscita così a rompere “il muro del silenzio” di fronte alla situazione di due popoli incompatibili per tradizioni, cultura, religione, economia e storia.
Un conflitto che lacera la Storia
Dal 7 ottobre 2023, il conflitto tra Israele e i palestinesi ha subito una grave escalation, con conseguenze drammatiche per la popolazione di Gaza.
La Global Sumud Flotilla è riuscita a richiamare l’attenzione dei Governi verso un conflitto che coinvolge sempre più i civili di entrambi gli schieramenti. Una spirale di violenze che non si consuma più soltanto tra forze militari, ma colpisce civili, case, scuole, ospedali. Una situazione che ha mosso le coscienze di milioni di persone nel mondo.
Dal Secondo Dopoguerra ad oggi, la Questione Mediorientale ha coinvolto profondamente i due popoli e la comunità internazionale. L’istituzione dello Stato d’Israele in un’area abitata dagli arabi palestinesi, presenti sul territorio da secoli dopo la diaspora ebraica del 70 d.C., ha generato tensioni tra due popoli con tradizioni, culture e storie diverse. Un conflitto caratterizzato da scontri reciproci che nessuna iniziativa diplomatica è riuscita a risolvere in modo definitivo.

La risposta della società civile
Di fronte alle immagini trasmesse attraverso i vari canali social, compresi quelli oscurati in base a politiche di moderazione, molte persone hanno sentito l’urgenza di agire. Poiché la coscienza collettiva si declina nelle infinite coscienze individuali, ecco che l’idea di una Flotilla, rappresentativa della società civile, ha preso corpo, materializzandosi in una spedizione di attivisti pacifisti che potesse indurre i vari Capi di Stato ad adottare provvedimenti in favore della popolazione palestinese inerme. Gli attivisti sono stati animati da uno spirito di solidarietà con la sofferenza dei civili della Striscia e non certo con le frange estremiste di Hamas.
Nonostante i vari inviti alla prudenza e a desistere dal proseguire in dirittura di Gaza, giunti dalle varie autorità governative, gli attivisti non hanno abbandonato il proposito di raggiungere le acque territoriali palestinesi, controllate da Israele. La disobbedienza civile e pacifica dei partecipanti alla spedizione, ispirata al Mahatma Gandhi del quale il 2 ottobre ricorre l’anniversario della nascita, ha messo in evidenza l’alto valore di comportamenti nonviolenti in tutti i tipi di controversie.

Il mondo col fiato sospeso
L’iniziativa, pur pacifica, ha sollevato interrogativi legittimi sul piano della sicurezza. Il 26 settembre 2025, il Quirinale ha diffuso un appello del Presidente Sergio Mattarella, in cui si legge:
“Rivolgo un appello alle donne e agli uomini della Flotilla, perché raccolgano la disponibilità offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme… di svolgere il compito di consegnare in sicurezza quel che la solidarietà ha destinato a bambini, donne, uomini di Gaza…”

Il Presidente ha messo in evidenza il valore della vita umana e ha sottolineato che non va messa a rischio l’incolumità delle persone, anche nella nobile intenzione di fornire aiuti umanitari. Mattarella ha comunque dato valore all’iniziativa, definendola espressione di solidarietà, ma ha anche precisato che questo valore non deve comportare conseguenze gravi, se si rischia la vita.
Il Premier Spagnolo Pedro Sanchez ha comunicato al governo israeliano di non considerare la Flotilla Global Sumud una minaccia e ha rassicurato i cittadini spagnoli della spedizione che avrebbero goduto di protezione diplomatica completa. Ha sottolineato che questa operazione non sarebbe stata necessaria se Israele avesse consentito l’ingresso e la distribuzione degli aiuti tramite l’UNRWA.

Il premier ha messo a disposizione della Flotilla la nave da azione Furor, per eventuali interventi di salvataggio, senza entrare nelle acque coperte dal blocco navale.
La Premier Giorgia Meloni ha assicurato che il governo farà tutto il possibile per proteggere gli italiani a bordo, ma ha criticato l’iniziativa, definendola “pericolosa e irresponsabile”.

Il potere della nonviolenza
I componenti della spedizione hanno palesato un comportamento misurato e pacifico in tutto il percorso fino all’abbordaggio da parte della marina israeliana, avvenuto alle 20:30, ore di Gaza 17:30 circa, del Primo ottobre 2025, in acque internazionali, dove è consentita la libera navigazione.
La loro incolumità è stata assicurata dalle direttive del Ministro Guido Crosetto e del Vice Premier Antonio Tajani che seguono con perizia e determinazione ogni fase della spedizione nel Mare Nostrum. La Global Sumud Flotilla simboleggia l’evidente sopravvivenza dello Spirito Umano che nessun orrore potrà mai reprimere.
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