Oggi parleremo di un patromonio naturalistico di estrema importanza e vanto del nostro territorio campano. Si tratta delle Grotte di Pertosa, in Cilento, oggetto di incredibili studi scientifici, ma anche meta di escursioni e percorsi turistici. In questa occasione è stato oggetto di una pubblicazione recentisima dovuta all’archeologa Filomena Papaleo edita dalla MIDA Edizioni, la Fondazione che da anni si occupa di gestire il Museo del Suolo e il Museo Speleo- Archeologico SPACH.

La Grotta dell’Angelo di Pertosa- Auletta, formatasi nel corso di milioni di anni, grazie al lavoro incessante della natura, si snoda in un percorso di 3000 metri sotto il massiccio degli Alburni, nel versante settentrionale del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, fra i comuni di Pertosa, Auletta e Polla.

Da questa meraviglia della natura è nata di recente la pubblicazione a firma di Filomena Papaleo edita da Edizioni MIDA, dal titolo “Il culto micaelico nella Provincia di Salerno. La Grotta dell’Angelo di Pertosa- Auletta”

Prima di passare alla presentazione del Libro della dott.ssa Papaleo che, con vero piacere mi accingo a riportarvi, mi preme sottolineare che la Grotta dell’Angelo è un importantissimo sito archeologico d’Europa per la presenza dell’unico primordiale insediamento palafitticolo in grotta attualmente conosciuto. Molti i reperti qui rinvenuti e risalenti al periodo del “bronzo medio”, circa 4.000 mila anni fa, oggi esposti al Museo SPARCH della Fondazione MIDA di Pertosa.

Il Libro

Intanto è necessario ricordare che la Grotta dell’Angelo di Pertosa- Auletta rientra nell’ambito dell’antico Culto dell’Arcangelo Michele, la cui devozione, introdotta dai Longobardi nel VI secolo d.C., si diffuse in tutta la Longobardia Minor, ovvero il Sud d’Italia. Nelle 120 pagine del suo lavoro, Filomena Papaleo propone un exscursus del culto micaelico dalle origini e dalla sua diffusione nell’Italia meridionale, soffermandosi sulle caratteristiche del culto e sulla simbologia della grotta.

La nostra autrice con scientifica dedizione si sofferma sul come dal mitreo al santuario micaelico, tra Bizantini e Longobardi, la diffusione del culto nell’Italia meridionale passa attraverso il santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano per giungere poi alla nascita di un modello internazionale.

La Papaleo ripercorre la storia attraverso la concquista longobarda della cavità, attraverso l’importanza che il culto raggiunge nell’Occidente medievale, attraverso le imitazioni del modello garganico e la Via Sacra dei Longobardi, delineando un percorso che tocca santuari, grotte ed eremi dedicati all’arcangelo Michele in Campania.

Popolazione germanica, protagonista tra il II e il VI secolo di una lunga migrazione che la portò dal basso dell’Elba fino all’Italia, i Longobardi si insediarono prima nell’Italia del Nord, dando origine alla Longobardia Maior, e nel sud d’Italia poi, dando origine alla Longobardia Minor, e da qui la capillare diffusione di insediamenti rupestri nel Principato Longobardo di Salerno, che la Papaleo passa in rassegna con molta minuzia di particolari e dettagli sorici. Nella sezione del libro dedicata al “catalogo dei siti”, infatti, l’autrice riporta una sequenza di tavole che dettagliano le grotte micaeliche.

A conclusione la Papaleo si sofferma sulle origini e preesistenze della grotta dell’Angelo di Pertosa- Auletta, e sui primi culti ivi praticati.

Dettaglia, infatti, divinità e culti pagani prima di Michele, il santo la cui iconografia lo rappresenta con le ali spiegate, la spada nella destra e la testa del serpente schiacciata sotto il suo piede sinistro, a simboleggiare la vittoria del bene sul male. 

L’Arcangelo Michele vanta oggi una devozione diffusissima in tutto il mondo, di cui quello dell’esistenza di grotte micaeliche è un suggestivo percorso ricco di storia e tradizione radicato e impregnato nelle viscere della terra, da quelle stesse viscere da cui l’angelo Lucifero emerse, dopo essere caduto nelle tenebre, per essere sconfitto dall’Arcangelo Michele.

La fama del santuario garganico aveva esercitato su questi personaggi una grande influenza, molti di loro vi si recarono in pellegrinaggio, tutti contribuirono a rinvigorirne il culto fondando altrettanti santuari che ne ricalcavano il modello150.

 “Il culto micaelico nella Provincia di Salerno. La Grotta dell’Angelo di Pertosa- Auletta” di Filomena Papaleo – Edizioni Mida

www.fondazionemida.com

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