‘Secondo quindi la teoria psicoanalitica la fiaba é la risoluzione catartica dei problemi del bambino in crescita. ‘ Gli eroi delle fiabe rappresentano i giovani che devono lavorare per sottrarsi all’influenza genitoriale che,  a sua volta, é da identificarsi con la figura dell’orco.

Le fiabe per Sigmund Freud sono collegate ai sogni; sono trasposizioni di impulsi repressi in personaggi fantastici. La fiaba trae quindi ispirazione dai desideri repressi della vita istintuale.    Egli cita due esempi di sogni: sognare il denudarsi davanti ai genitori conduce ad una sensazione piacevole e probabilmente questo tipo di sogno ha ispirato in Handersen la fiaba intitolata: I vestiti nuovi dell’imperatore; sognare il decesso di un parente, riconduce al desiderio di uccidere il proprio padre, ispirando Sofocle nella stesura della tragedia di Edipo re. ‘Secondo quindi la teoria psicoanalitica la fiaba é la risoluzione catartica dei problemi del bambino in crescita. ‘ Gli eroi delle fiabe rappresentano i giovani che devono lavorare per sottrarsi all’influenza genitoriale che,  a sua volta, é da identificarsi con la figura dell’orco. Per Gustav Jung invece la fiaba é il luogo degli archetipi, ovvero il luogo figurato delle relazioni tra coscienza ed inconscio. La cooperazione tra coscienza ed inconscio é necessaria per l’autodeterminazione, per l’affermazione delle potenzialità di una persona. Quando questo processo risulta disarmonico, ecco che l’inconscio reagisce nei sogni, nelle fantasie e nelle fiabe.

Quando la cooperazione é disarmonica, l’inconscio reagisce attraverso l’attività onirica, le fantasie o la creazione di fiabe. Il mare ed il bosco, per esempio, sono gli archetipi dell’inconscio e l’aiutante é l’archetipo dell’anima o della capacità di concentrazione nell’affrontare le difficoltà. Hedwing von Beit, di scuola junghiana, ritiene che i bambini riescono a superare le difficoltà della vita solo quando acquistano sicurezza, pertanto Hansel e Gretel riescono a sconfiggere la strega, solo quando riescono ad attivare strategie adeguate.

Interessante ed alternativa é la posizione di Rudolf Steiner che, evidenziando l’incapacità del mondo moderno di favorire le manifestazioni dell’anima, affida alla fiaba lo scopo di risvegliarla (Fiaba di Tremontino).

Considerata l’universalità dell’origine delle fiabe, alcuni studiosi si sono dedicati tra l’Ottocento ed il Novecento alla localizzazione territoriale ed alla ricostruzione della forma originale delle fiabe. Da tali studi è scaturito nel 1910 un Catalogo delle fiabe di Aarne.

Gli studi sulle fiabe non potevano trascurare il rapporto tra il mondo fiabesco e le donne, pertanto ai nostri giorni Clarissa Pinkola Estés, una psicologa autrice di un libro: Donne che corrono con i lupi, incentrato sul mito della donna selvaggia, ha vagliato una numerosa serie di scritti popolari, dai quali ha enucleato degli archetipi di tipologie femminili, per meglio comprendere la psicologia della donna. La studiosa é giunta alla conclusione che “in ogni donna si nasconde un essere naturale e selvaggio, una forza potentissima formata di istinti e creatività passionale”, repressa dal sistema sociale.

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