Lo scorso 11 febbraio la giornalista e scrittrice Daniela Campoli ha presentato a Roma il suo primo lavoro “Scampoli di Vita di una Giornalista a Scuola” in cui racconta le sue vicissitudini passando per l’infanzia, l’adolescenza e la giovinezza, fino ad arrivare all’età adulta. Durante queste tappe la Campoli raccoglie gli articoli e le interviste più significative del suo percorso, sognando di poter trovare una collaborazione, seppur parziale, in quello che è il mestiere più affascinante del mondo.

Un libro non comune, non convenzionale, ironico, dettagliato, pieno di notizie e curiosità. La storia di una giornalista insegnante che si divide tra due attività. E in mezzo la famiglia.”

Siamo lieti di presentare l’intervista che ci ha gentilmente concesso.

D.: Quando nasce l’idea di questo libro?

L’idea di questo libro nasce quando a marzo 2021 a causa di un incendio avvenuto a Strasburgo mi sono trovata col server del mio blog che mi ero costruita diversi anni fa con spazioblog, irraggiungibile, non sono riuscita a fare il back-up in tempo utile e non ho potuto recuperare tutti i dati, ma la maggior parte e mi sono costruita un blog con blogspot.

Poco prima della pandemia, nel 2019 inoltre avevo cominciato a scrivere racconti autobiografici partecipando a qualche Premio letterario, così conoscendo un po’ l’ambiente ho pensato che potevo mettere insieme un po’ di materiale che avevo già scritto insieme ad articoli ed interviste e farne un libro ispirato al blog.


D.: Giornalista, insegnante, blogger e in mezzo la famiglia. Come fa a conciliare tutti questi aspetti?

È difficile, come giornalista scrivo occasionalmente, ultimamente collaboro a titolo gratuito per la rubrica Suite Romana di Liguria Today anche se spero in una collaborazione retribuita nel tempo. Diciamo che faccio scambi di interviste con altre colleghe giornaliste e scrittrici e ci aiutiamo reciprocamente a farci conoscere.  Il blog vorrei curarlo di più ma non ho abbastanza tempo di fare post giornalieri, una tantum nei ritagli di tempo lo aggiorno, idem per il mio canale YouTube. Ci vorrebbe una giornata di 48 ore per fare tutto ciò che mi piace incluso il mio lavoro principale da insegnante e la famiglia.

D.: Il libro è autobiografico. Quanto costa, se costa, mettersi a nudo?

Mi è costato parecchio. Scrivere ha una funzione catartica, sicuramente esorcizza un po’ i problemi. Posso dire che nonostante ho avuto il coraggio di affrontare certi temi e di superare lo “stigma” tuttora ho difficoltà a parlarne in pubblico e non vorrei domande specifiche su un determinato argomento proprio perché ho paura di trovarmi in difficoltà, di non controllare le emozioni essendo coinvolta in prima persona.

D.: Raccontare di sé ritengo non sia compito facile. È riuscita ad essere obiettiva?

Diciamo che nel libro ho deciso di parlare dell’infanzia e dell’adolescenza ma con capitoli piuttosto brevi, per poi passare al periodo universitario e al periodo post laurea, poi agli articoli e alle interviste, non ho parlato molto delle mie gravidanze o delle mie figlie o del rapporto di coppia, aspetti che potrei considerare più in là, chissà in un eventuale sequel secondo libro. Non volevo un libro eccessivamente lungo ma di facile lettura.

D.: C’è un episodio di vita al quale è più legata rispetto ad altri? O che magari ha più significato rispetto ad altri, che le è rimasto impresso?

Posso dire che nella vita a volte ho fatto delle rinunce importanti. Mi era capitato uno stage retribuito per il progetto “Merito Mio” presso un giornale “La Notizia Giornale “di Pedullà ma dato che non si capiva bene da quando sarebbe partito (mi chiamarono ad ottobre e io a settembre accettavo incarichi di supplenza annuali) non riuscii a rinunciare al certo per l’incerto. La scelta giusta sarebbe stata restare supplente giornaliera o aspettare un incarico al 50% che mi consentisse di conciliare entrambi. Solo che avevo già una bimba piccola e ho pensato che non potevo farcela a conciliare due lavori pure abbastanza distanti. Quella fu l’unica opportunità decente che si presentò e mi pento di non aver tentato.


D.: Il libro racconta di sé ma evidenzia il ruolo della donna e anche quanto sia ‘difficile’ affermarsi per una donna. Un aspetto, tra l’altro, attualissimo. Cosa ne pensa a riguardo.

È difficile infatti soprattutto perché le donne non hanno un welfare che le sostiene, quindi se non si ha a disposizione una buona rete familiare disposta a dare aiuto è sicuramente complicato fare carriera.

D.: Il suo messaggio rivolto alle ‘donne’.

Non arrendetevi e non smettere mai di sognare pur restando coi piedi per terra, magari ci vorrà più tempo ma prima o poi qualche risultato si otterrà.

D.: Il suo messaggio rivolto agli uomini?

Dovete sostenere le vostre donne e madri in quanto la parità tra sessi non implica che ci siano mansioni maschili o femminili, ma bisogna collaborare nella coppia e non far gravare tutto su noi donne (cucinare, pulire, badare ai bambini.) dal momento che si lavora in due.

D.: I suoi prossimi impegni di scrittura e i suoi prossimi progetti?

Al momento non ho impegni di scrittura, recentemente ho partecipato al concorso “ Raccontami in 25 parole” di Maggie Van Der Toorn e  a un racconto sul tema dell’estate “Estate sapore di …”con la mia casa editrice” Segui Le tue parole”, il mio libro è stato pubblicato a fine novembre scorso e ho fatto la prima presentazione a Roma a febbraio 2023.Come progetti ho di fare con calma qualche altra presentazione nella capitale e  di partecipare ad altri eventi letterari su Roma e magari andare una volta al Salone del Libro di Torino o a Napoli Città Libro gli altri due eventi più importanti in Italia oltre alla Fiera della Piccola e media editoria a Roma a cui ho partecipato lo scorso dicembre.

Grazie a Daniela Campoli!

https://danielacampoli.blogspot.com

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