Quale miglior modo per raccontare la musica, se non intervistando i suoi principali attori in 5 domande.
Questa “rubrica nella rubrica” torna in Irpinia per raccontare, in 5 domande, il batterista Atripaldese Luigi De Niro Infante.

  1. Luigi chi sei, parlaci di te 

Sono Luigi De Niro Infante, un batterista trentenne Atripaldese con origini napoletane.

Il mio nome d’arte è Luigi De Niro.

Decido di adottare questo nickname nel 2010 dal soprannome dato alla mia famiglia paterna, “o’niro” per via della carnagione scura che ci contraddistingue.

  • Come è iniziata la tua passione per la musica?

La passione per la musica viene dal ramo napoletano della famiglia, in particolare da mia madre, grande appassionata di musica, soprattutto italiana.

  • Quale è stato il tuo percorso e quali avvenimenti importanti ci vuoi raccontare?

Il mio percorso musicale inizia nel 2009, quando con i risparmi dei lavoretti estivi acquisto la mia prima batteria, una Ramper rossa, che ancora oggi custodisco gelosamente.

Prendo le prime lezioni di batteria da Pasquale Tomasetta e successivamente nasce la prima band “The Alt!f4”, band arrivata alle fasi nazionale del Music Village 2011.

In seguito mi ritrovai a studiare con Roberto Perrone (batterista Edoardo Bennato) del quale conservo le bacchette che mia madre da bambino mi diede dopo avere ascoltato live Edoardo Bennato.

La tappa fondamentale nella mia carriera scolastica e musicale è stata quella dell’incontro con Fredy Malfi (batterista dei Napoli Centrale) che ha cambiato il mio modo di suonare e di vivere la musica.

Gli sarò sempre grato per la dedizione, l’amore e la pazienza che ha avuto con e per me.

Il 2018 è stato un anno che ricordo con affetto per via della collaborazione lavorativa nel progetto “Ricomincio da Due” che mi ha temprato e mi ha dato la possibilità di girare l’Italia, tra piazze e locali.

Negli anni successivi tante collaborazioni tra cui voglio ricordare la presentazione del singolo del cantautore Carmine De Feo all’Arena del Mare di Salerno, ed il lavoro in studio per i tre singoli di Pjero (X Factor).

Nel 2020 inizia la mia avventura come maestro di batteria e di propedeutica musicale per l’infanzia presso Ateneo Alea di Avellino, struttura formata da docenti preparati ed appassionati.

Nel 2022 ho avuto l’onore di suonare per e con Lucia Gaeta (soprano del Teatro San Carlo).

  • Progetti futuri?

Il futuro è ricco, ci sono novità all’orizzonte, tra vari progetti e spettacoli pronti per le piazze estive e diversi lavori in studio, tra cui c’è Nuno, un emergente ed interessante cantautore avellinese.

  • Una nuova avventura come endorser della ROLL ’em, ma quanto è importante essere un musicista “attivo” nel mondo dei live per l’insegnamento alle nuove generazioni di musicisti?

Ringrazio la Roll’em per avermi dato fiducia ed avere esaudito un piccolo grande sogno.

Essere un musicista attivo nei live è importante, se non fondamentale, le esperienze, le chicche vanno poi tramandare ai propri allievi e soprattutto questi vanno motivati ed incoraggiati, perché a mio parere studio ed esperienza live vanno di pari passo.

Ci sono cose che i libri non possono insegnare.

A tutti quei ragazzi che, come i miei allievi, si affacciano al mondo della musica , voglio dire di crederci sempre, fino in fondo, con ogni fibra, con tutta l’anima e di non dare alla mediocrità la possibilità di sopirli.

Il lavoro costante e l’amore prima o poi ripaga sempre.

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