D: Bianca Pacilio sei Avellinese DOC, giusto ?

R. DOCG direi. . . Ma nascere in un luogo è solo un caso, è tornarci a vivere che è accanimento.

D. Come e chi era Bianca da Adolescente?

R. Non credo di essere cambiata molto o almeno sento di avere sempre la stessa passione che mi riempiva la vita allora come oggi. La curiosità e la voglia di creare, il desiderio di viaggiare per conoscere luoghi e culture diverse, non mi hanno mai abbandonato, anzi col tempo sono diventata più consapevole del fatto che siano cibo per la mente… come in una bellissima canzone posso cominciare a dire “c’è voluto del talento per invecchiare senza diventare adulti”, poi fra una ventina d’anni ci risentiamo e spero di darti conferma.

D. E come è “nata” l’artista Bianca, parlaci di te… ad esempio hai un soprannome o un nome artistico?

R. Ho già un nome di un colore e credo che per un’artista sia il massimo.

 Come ti dicevo ho sempre avuto la passione per l’arte, e disegno da che ho memoria, su qualsiasi cosa ho avuto a disposizione, compresi muri e soffitti di casa. Dopo un tormentato liceo scientifico passato a disegnare sui banchi ho potuto studiare all’Accademia di bella arti di Napoli; sono gli anni che ricordo con più emozione e gioia. Finalmente potevo studiare quello che desideravo da tempo e la scelta di fare scenografia credo sia stata la migliore in assoluto perché unisce il disegno alla realizzazione materiale. 

Poi ho scoperto l’illustrazione per l’infanzia ed è nata un’altra passione. Ho preso altri diplomi e specializzazioni sempre per curiosità e sempre legati all’arte, e credo che non mi fermerò.

D. una delle tue esperienze più importanti o formanti in questo settore quale è stato?

R. Ho avuto la fortuna di fare esperienze formative e  lavorative davvero molto interessanti, compreso un film girato a Matera e un musical in Brasile, ma un’esperienza che mi sta sorprendendo per intensità e importanza la sto facendo quest’anno; mi sto cimentando in un corso di disegno e pittura per bambini e  ragazzi e il loro entusiasmo per il mondo dell’arte, il loro affetto, la loro passione mi ha fatto rivalutare l’insegnamento. Riesco in qualche modo a trasmettere il mio amore per la materia, cosa non scontata per gli artisti soprattutto per chi come me si considera più intimista.

D.  Quali sono le prospettive, nel nostro contesto cittadino e /o provinciale, per chì opera in questo settore?

R. Qualche anno fa ho deciso di vivere nella mia città a patto di realizzare uno dei miei sogni, così ho aperto uno studio d’arte al centro storico. Non è stato facile mettersi in gioco, ma Il riscontro è stato molto positivo (pandemie a parte). mi è capitato di collaborare con compagnie teatrali sia sul territorio che a Napoli, con qualche comune della provincia e anche con quello di Avellino.

D.  Hai consigli da dare a chi inizia il tuo medesimo percorso lavorativo?

R.Il consiglio è di non farsi scoraggiare mai. Chi nasce con la fortuna di avere una passione non si sentirà mai solo, avrà sempre una ricchezza interire che lo farà sentire appagato; il modo poi per trasformare una passione in un lavoro retribuito si trova, a volte cambiando prospettiva e punti di fuga.

D. Bianca grazie per la tua disponibilità

R. a te

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