Politica

Israele Iran: guerra totale

Andrea Maria Labruna

Andrea Maria Labruna

Autore di +Plus! Magazine

Medio Oriente in preda al caos totale, non si ferma l’escalation di violenza tra Israele Iran: guerra totale, tra due delle maggiori potenze mediorientali.

Dopo l’attacco israeliano della della scorsa settimana, azione volte a danneggiare i siti per l’arricchimento dell’Uranio, fondamentali per il programma nucleare iraniano, la risposta di Teheran non si è fatta attendere. Tel Aviv, Gerusalemme ed altre città israeliane hanno ricevuto un trattamento simile vedendosi piombare fior di missili su obbiettivi militari e civili, contando anche numerose vittime nella popolazione, le prime dopo 20 mesi dall’inizio delle ostilità seguite all’attentato terroristico ad opera di Hamas del 7 ottobre 2023.

Nel frattempo si cominciano a creare gli scacchieri delle alleanze, dove il mondo arabo si schiera con l’iran, in particolare la Giordania lo Yemen e tutte le potenze di radice islamica che difendono l’alleato contro lo storico nemico. l’Europa invece si schiera con Israele in particolare l’Italia, l’unico stato ancora non ha denunciato le ripetute e gravissime violazioni di diritti umani operati dallo Stato ebraico.

Proprio la dichiarazione di Netanyahu nella quale si indigna per le vittime civili causate dall’attacco iraniano fa riflettere visto che proprio da parte sua e del suo governo si sta compiendo una delle più gravi mattanze che il mondo conosca dalla fine della seconda Guerra mondiale, il tutto con il bene placito delle istituzioni che seppur a parole denunciano l’accaduto di fatto non operano nessun mezzo per porre fine a tutto ciò.

Ancora Netanyahu parla di minaccia nucleare da parte di Teheran, frase ripetuta varie volte durante i suoi vari mandati visto che sin dagli anni novanta seppur alternatamente con altri premier è stato a capo del governo israeliano.

Carissimi lettori di Plus Magazine, dovremo aspettarci una crisi stile Cuba in piena guerra fredda o la minaccia si dissolverà grazie anche alla diplomazia internazionale, poiché viste le premesse poco confortanti potrebbe destarsi dal sonno profondo in cui versa?