Natale sono le Luminarie, i regali, le riunioni di famiglia. Tutti elementi che alcuni amano. Ma che terrorizza altri. Alcuni hanno infatti la fobia delle vacanze Natalizie. Questa fonte di angoscia avrebbe persino un nome: la natalofobia.

Per l’Accademia francese, il termine natalofobia è un “mostro linguistico”, un mix incongruo di latino (natalis, la “nascita”) e greco (phobos, la “paura”).

Sebbene la fobia del Natale non sia una condizione medica ufficialmente riconosciuta, per alcuni la paura delle festività Natalizie sembra molto reale. Per lo psicologo britannico Graham Price, specializzato nella gestione dello stress, i fobici di Natale potrebbero aver sviluppato la loro paura da un evento traumatico dell’infanzia che ha coinciso con il Natale.

“Ma questa paura, anche questo disgusto del Natale, può anche avere le sue origini in perturbazioni leggere, ma ricorrenti: stufo di rompersi la testa per trovare un regalo, stufo di sentire la perenne domanda “”Allora, ancora single?”? » o anche le dispute familiari sopportate ogni anno.

Come spiega la psicologa Zoé Hérard sul suo sito psychologuetroyes.fr, “tra le persone natalofobe, è possibile osservare (crisi) di ansia, stress, in relazione al periodo delle vacanze. Questo può assumere diverse forme: disturbi digestivi, respiratori, tristezza, depressione, sindrome depressiva. »

Va detto che in questo periodo, tra film TV, decorazioni nelle strade o anche pubblicazioni sui social network, è impossibile sfuggirvi.

La natalofobia si tratta?

Se la fobia è stata innescata da un trauma infantile, la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) può essere la risposta. Per gli altri casi, si può davvero parlare di ‘fobia’? Nel giornale 20 Minutes, lo psichiatra Christophe Bagot è piuttosto scettico. Se si riconosce che “alcuni comportamenti possono ricordare la fobia, come la paura di non poterci sfuggire, e quindi la ricerca di evitamento”, ammette di non aver mai “visto nessuno consultarsi per questo motivo”.

Nota: esistono molte paure relative alle vacanze, come la Paternatalofobia (la paura di Babbo Natale o la Capitellofobia (per chi ha paura di ricevere regali…).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *