Arte – La Storia dell’Arte della Cartapesta è un’antica disciplina artistica e una tecnica dalle origini antichissime. Seppure ampiamente utilizzata ai giorni nostri, la tecnica do lavorazione della cartapesta rappresenta una disciplina artistica inventata dalla popolazione cinese e poi esportata in tutto il mondo. Come migliaia di anni fa, la cartapesta conserva intatto il suo spirito green, perché oggi come allora la sua lavorazione prevede l’utilizzo di materiali di recupero.

Il significato della parola cartapesta è chiaramente collegato alla tecnica con la quale ottenere il composto da modellare, ovvero il procedimento di frantumazione della carta fino a creare una pasta altamente modellabile e duratura.

La carta che da sempre viene utilizzata per questa tecnica non è di prima qualità ma consiste essenzialmente in carta riciclata, che acquista una seconda vita grazie all’utilizzo di questa tecnica. In passato proprio questa sua caratteristica ha fatto parlare della cartapesta in toni dispregiativi, descritta come una vile materia che otteneva le proprie opere d’arte partendo dagli scarti di altre lavorazioni.  Utilizzata inizialmente per creare soprattutto variopinte maschere ornamentali, la sua diffusione non si è mai arrestata, e nei corsi dei secoli la tecnica della cartapesta è stata utilizzata nei campi più disparati, e spesso in opere di notevoli dimensioni, basti pensare all’utilizzo che ne viene fatto per realizzare le scenografie di teatri e musei. Ma non dimentichiamo il suo utilizzo per gli scenografici ‘carri allegorici’ così come nell’ambito dell’Arte Contemporanea.

I Carri Allegorici.

Ci avviciniamo al Carnevale, che come sempre si distingue nel Rito Ambrosiano e nel Rito Romano. Per la quasi totalità d’Italia, ad esclusione della Diocesi di Milano, il Carnevale segue il Rito Romano. Quest’anno inizierà il 24 febbraio per terminare con mercoledì delle Ceneri 2 marzo. Numerose e imperdibili da sempre sono in Italia gli appuntamenti con il Carnevale, che da secoli si festeggia con maschere, sfilate, canti e balli e con gli scenografici carri allegorici. Dal fascino e le raffinate suggestioni delle machere di Venezia ei fantasmagorici carri di Viareggio, di Cento, di Ivrea, Putignano, Fano e Acireale, per nominare i più importanti e famosi. Nella festa più allegra e imprevedibile di tutto l’anno, il Carnevale detiene il primato per baldoria e creatività. I carri allegorici delle sfilate carnevalesche diventano i protagonisti non solo delle grandi città, ma in molti casi anche di piccoli paesi e borghi d’Italia che legano le proprie tradizioni del carnevale alla realizzazione dei ‘carri allegorici’.

Anche qui in Irpinia ne abbiamo e vantiamo straordinari esempi, come quelli di Paternopoli, di Gesualdo, di Castelvetere, che con i loro carri attirano visitatori appassionati e curiosi da ogni angolo della provincia. Il carnevale dei carri si lega ad una antica tradizione che richiede moltissimo lavoro, con tempi di esecuzione molto lunghi ma anche molta maestria e abilità. La realizzazione di un carro allegorico in cartapesta è una vera e propria arte, un lavoro ampio e certosino, un vero e proprio ‘progetto’. Nasce da un’idea del proprio creatore, per poi passare ai disegni preparatori, alla struttura su cui ergere l’opera. Sono fasi di preparazione che coinvolgono numerose figure di artigiani e lavoratori professionisti, che lavorano a plasmare la carta, che viene sciolta in acqua, farina e colla, per creare delle opere d’arte, dalle dimensioni notevoli, spesso figure mobili e grottesche, pupazzi fantastici, maschere ironiche, ispirati alla politica piuttosto che alla cronaca, e spesso prendendo ispirazione anche da antichi miti o leggende o dalla natura. Insomma personaggi in grado di rapirti per la loro mole e per la maestria con cui vengono realizzati. Che siano figure mastodontiche immobili o in movimento, con o senza effetti speciali, i cari allegorici in cartapesta rappresentano da sempre il nostro carnevale, capaci di stupirci, affascinarci, rapirci e coinvolgerci nella sfrenata dimensione carnevalesca, quella dei canti, dei balli, dei colori, e della spensieratezza. Prepariamoci a vivere il prossimo carnevale con l’animo stupìto e gioioso dei bambini, e con leggerezza variopinta, come fossimo coriandoli o stelle filanti!

Insomma, l’intera Irpinia si appresta a vivere i suoi Carnevali, a partire dal Tradizionale Carnevale di Montemarano, le Zeze di Serino, Mercogliano e Bellizzi Irpino, il ballo “O’ ndreccio” di Forino, la ‘ndrezzata di Cervinara, lo ‘squqqualacchiun di Teora, il laccio d’amore di Sicignano, ‘A mascherata di Montoro e di San Michele di Serino.

Ogni paese conserva tradizioni differenti, uniche e autentiche. È questo il fascino del Carnevale in Irpinia!

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