Continuano le ricerche dei corpi delle vittime del tragico naufragio. Trovata l’81esima vittima.

Il 14 marzo 2023, è stata recuperata l’81esima vittima del naufragio avvenuto lo scorso mese lungo la costa crotonese. È un uomo di cui identità ed età sono sconosciuti, ma è certo che all’appello manchino ancora venti persone, di cui sei bambini. Guardia Costiera, Protezione Civile e Vigili del fuoco sono alla ricerca costante e continueranno fino al ritrovamento di tutti i corpi; nel mentre, ripercorriamo le fasi di questa tragedia.
È il 22 febbraio 2023 quando, dalla Turchia, parte una barca con 180 persone e 4 scafisti, in condizioni piuttosto precarie.
Il 25 febbraio, circa alle 18.00, la barca si avvicina alla costa calabrese e gli scafisti interrompono la navigazione, in modo da attendere il momento più opportuno per far sbarcare i migranti, senza essere avvistati dalle Forze dell’ordine italiane. Solo poche ore dopo però, alle 22.00 circa, un aereo Frontex (Agenzia europea della Guardia di frontiera e costiera) individua l’imbarcazione, a circa 40 miglia nautiche dall’Italia; dopo una serie di segnalazioni, viene avvertita anche l’autorità marittima di Reggio Calabria.
Inizialmente la situazione appariva sotto controllo , l’aereo Frontex aveva dichiarato che la barca fosse in buone condizioni di galleggiabilità, ma poco dopo le condizioni del mare peggiorano, e gli scafisti riprendono la navigazione. La Guardia di Finanza, intanto, cerca di individuare la barca e di inviare delle pattuglie; alle 3.55 la Capitaneria di porto di Crotone individua le coordinate geografiche dell’imbarcazione e, sapendo che ci fossero delle persone a bordo, attiva i soccorsi a terra.
Alle 5.30 del mattino, la barca è ormai a 200 metri dalla costa, ma gli scafisti, temendo di essere avvistati dalle Forze dell’ordine, cambiano bruscamente direzione: a causa del basso fondale la parte inferiore dell’imbarcazione si rompe e quest’ultima inizia ad affondare. Ben presto, un’onda travolge la barca e tutti i migranti cadono in mare.

Cosa ci dice questa tragedia avvenuta a poche centinaia di metri dalle nostre coste? Oltre ogni propaganda politica, è doveroso interrogarsi; considerato il rimbalzo delle responsabilità avvenuto tra i nostri politici, è necessario che chi ne ha le competenze, si fermi ed agisca al più presto. Urge una politica internazionale di attenzione e rispetto delle vite umane, al di là di ogni etnia ed ideologia politica, affinché non si debba mai più assistere a tragedie di tale portata.

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