Questa settimana vogliamo raccontare la storia di un’artista speciale, una fumettista engagée che in questi anni, con la sua arte ci ha insegnato a prendere posizione, a schierarsi e a denunciare. Si tratta dell’artista iraniana Marjane Satrapi che è stata l’ospite d’onore alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023 dell’Alma Mater, l’Università di Bologna. L’incontro avvenuto lunedì 20 febbraio, nell’Aula Magna di Santa Lucia assume un significato emblematico per l’istituzione che si schiera con decisione al fianco delle cittadine e dei cittadini iraniani che rivendicano diritti indiscutibili. La loro battaglia ha toccato da vicino l’Ateneo con la morte di Mehdi Zare Ashkzari, ex studente dell’Università di Bologna deceduto in seguito alla prigionia e alla tortura che gli sono state inflitte in Iran. Da sempre l’artista è impegnata nella denuncia politica della situazione in Iran. È sua l’immagine simbolo delle proteste in Iran. È solo una bambina quando assiste alla terribile crescente restrizione delle libertà individuali delle donne nel suo Paese. È solo una giovane donna di 14 anni quando, nel 1983, viene mandata dalla famiglia a Vienna per frequentare le scuole superiori. Sono anni difficili. Razzismo e pregiudizi la circondano. È già quasi una donna quando si trasferisce in Francia.

Nata nella regione dell’Iran che si affaccia sul Mar Caspio, Marjane Satrapi si è rivelata agli occhi del mondo intero con Persepolis, graphic novel che racconta con grande umorismo la storia della sua vita e quella del suo Paese nel periodo compreso tra la caduta dello Scià Pahlavi e l’affermarsi della teocrazia khomeinista. Persepolis è il primo fumetto autobiografico sulla storia iraniana. Come dichiara l’artista, il grafic novel è stato scritto con l’intento di “ribattere ai pregiudizi sul mio Paese senza essere interrotta”, Persepolis (dal nome greco dell’antica “città dei persi” fondata nel 520 a.C.) è la saga di una famiglia iraniana che vive a Teheran tra il 1960 e il 1990.

Marjane cresce in una famiglia di origine nobile e viene educata secondo principi progressisti e aperti alla lettura della tradizione illuminista e marxista. A Teheran frequenta il Liceo Francese sino a 15 anni, quando, per sfuggire al clima oppressivo ed estremista del regime di Khomeini viene “fatta emigrare” dai genitori a Vienna. Qui frequenta la scuola superiore e sperimenta le frustrazioni del pregiudizio e del razzismo in prima persona. Nel 1988, a diciannove anni, alla fine della guerra con l’Iraq, Marjane decide di ritornare a casa per ritrovare l’affetto della famiglia. A Teheran frequenta la Facoltà delle Belle Arti, dove imparare a disegnare e a ventidue anni, decide di fuggire di nuovo dal clima di censura che vige nel suo Paese e si trasferisce prima a Strasburgo, e poi a Parigi. Attraverso il suo racconto dell’Iran, Satrapi fa riflettere sui comportamenti legati alla superficialità, al pregiudizio, all’apparenza e al conformismo che portano a identificare un paese, un’intera civiltà, con alcuni estremi, drammatici e condannabili aspetti della sua storia recente. In questo contesto, l’uso del velo, simbolo principe in Occidente della sottomissione femminile, è visto da Marjane Satrapi solo come uno degli aspetti del ben più ampio problema della repressione e della mancanza di libertà di pensiero e di parola nell’Iran del regime. Il successo della Satrapi si spiega con lo stile semplice e immediato del disegno, volutamente naif e talvolta elementare, e sempre efficace. La storia assume carattere di universalità grazie all’astrazione conferita dal segno in bianco e nero e dalla semplificazione delle figure. La forma del romanzo grafico riesce a sintetizzare specificità culturali e quindi a entrare in comunicazione con culture e età diverse. Dopo Persepolis (2001) Marjane pubblica Taglia e cuci (2003) e Pollo alle Prugne (2004) con il quale vince l’Oscar del fumetto al festival internazionale di Angoulême. Nel 2008 esce il film d’animazione tratto da Persepolis, scritto e diretto da Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud. Realizzato interamente a mano, secondo le tecniche più tradizionali, per ricreare il segno del fumetto, il film è stato candidato al premio Oscar nel 2008 e distribuito in Francia, in Italia e negli Stati Uniti. Oggi Satrapi vive e lavora a Parigi dove collabora con numerose riviste e testate di giornali («The New Yorker», «The New York Times», «Internazionale») e scrive e illustra libri per bambini.

Un invito alla lettura e alla visione del film per ricordare a tutti che, come suggerisce l’autrice: “Nella vita incontrerai molti idioti. Resta sempre integra e coerente con te stessa”.

Lupus in fabula.

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