Nulla da fare per la metropolitana leggera di Avellino, nonostante i ripetuti annunci si profila l’ennesima falsa partenza dell’opera.

Politica e dintorni – Trasporti pubblici, mentre le altre città della Campania si muovono verso il futuro, il capoluogo irpino rimane fermo al presente se non addirittura al passato.

I cittadini avellinesi di mezza età ricorderanno sicuramente quando il capoluogo era attraversato dal cosiddetto “filobus”, ossia un incrocio fra tram ed autobus che circolava lungo le strade di Avellino dando la possibilità a chi non era provvisto di un mezzo di trasporto proprio di potersi recare al lavoro, a fare la spesa ed altri servizi vari, ebbene questo mezzo di trasporto fu eliminato perché considerato obsoleto negli anni’70, poi per una sorta di passione per il vintage nei primi anni 2000 fu deciso dall’allora prima Giunta comunale presieduta dall’allora Sindaco Giuseppe Galasso di farlo ritornare per le strade della città.

Ma dai due anni originari preventivati per la messa in funzione dell’opera ne sono passati quasi dieci volte di più, colpa di progetti elaborati in modo anacronistico e privi di logica, ritardi mai colmati e mal giustificati, fatto sta che dopo aver visto l’intera città di Avellino letteralmente disseminata di pali necessari per collegare all’elettricità i bus già all’epoca non più nuovissimi, ed oggi completamente obsoleti (Euro 5), si profila nonostante i ripetuti annunci un’altra, l’ennesima falsa partenza di questa “metropolitana leggera”.

Restano ancora da risolvere svariati problemi come quello dei posti auto che giocoforza sono stati eliminati al fine di far passare gli ingombranti bus, e quello del rapporto costi benefici dell’utilizzo dei mezzi e del relativo afflusso di utenti che intenderanno utilizzare il mezzo di trasporto solo se lo riterranno conveniente, in tutta questa dolorosa quanto esilarante vicenda fanno anche sorridere le parole del Sindaco di Avellino Gianluca Festa che si scaglia contro quella che definisce un’opera inutile dovrebbe ricordarsi che nella stessa giunta Galasso era proprio lui vicesindaco.

A volte sarebbe meglio ricordare le parole di Sheakspire “Il silenzio è d’oro”.

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