Bologna è una città che sa parlare ai bambini e soprattutto sa ascoltarli. Dal 6 al 9 marzo si è svolta la 60 esima edizione del Bologna Children’s Book Fair, un evento di riferimento per chi lavora nel campo dell’editoria e dei contenuti dedicati a bambini e ragazzi. BCBF costituisce il punto d’incontro per un pubblico variegato ed internazionale, un network di iniziative dai contenuti multimediali e non solo per bambini e ragazzi.

Bologna è anche il luogo che vedrà nascere nei prossimi mesi il MUBA, il Museo per bambini e bambine, un progetto vincitore di un concorso al quale hanno partecipato vari studi di architetti. Tredici le proposte che si sono contese la vittoria al concorso promosso da Comune e Ordine degli Architetti di Bologna per realizzare un nuovo polo culturale rivolto ai bimbi da 0 a 12 anni, alle scuole e alle famiglie e dedicato all’educazione, alla conoscenza e allo svago. Una sfida da oltre 3,6 milioni di euro, fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ha visto trionfare il raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Aut Aut Architettura, studio fondato nel 2016 a Roma, già premiato nel 2020 come “Giovane Talento dell’Architettura” dal Consiglio Nazionale degli Architetti. Non è la prima volta che Aut Aut progetta spazi dedicati ai bambini avendo già realizzato un asilo in Madagascar e avendo progettato il futuro asilo all’interno del grande complesso immobiliare della ex Manifattura Tabacchi di Firenze.

Il nuovo Museo dei bambini e delle bambine di Bologna, che sorgerà al quartiere del Pilastro, ha finalmente il suo progetto. I lavori inizieranno a luglio 2023 e dovrebbero finire nella prima metà del 2026. La proposta di Aut Aut Architettura è creare una “fabbrica di esperienze e di sapere”, dove i piccoli visitatori potranno imparare facendo, sperimentando e giocando. La proposta è stata scelta perché “affronta con completezza e intelligenza il tema proposto convincendo soprattutto sul piano della fattibilità e del dialogo con lo spazio urbano. La struttura in legno da 1.500 metri quadri sarà di due piani, con un tetto utilizzabile e un giardino esperienziale. “Una giocosa fabbrica di esperienze e di sapere dove i piccoli visitatori potranno imparare facendo, sperimentando, manipolando e giocando. Dall’infanzia all’adolescenza, famiglie comprese si rivolgerà a loro con servizi, atelier, corsi, spazi per feste e incontri”. Vorremmo poter immaginare un luogo simile nella nostra città, un luogo dedicato ai bambini, alle loro famiglie, una casa della cultura, luogo di esperienze e condivisione. Associazioni, realtà culturali attive ed effervescenti ce ne sono tante nella nostra città … ma non sempre hanno luoghi dove poter esprimersi. Ispiriamoci a queste esperienze che non sono tanto lontane da noi. Chissà che un giorno anche Avellino, non avrà il suo MUBA!

Lupus in fabula

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