Il Governo tenta di porre un porre un rimedio ai limiti ed agli errori della legge dando una nuova veste al Reddito di Cittadinanza

Politica e dintorni – Reddito di cittadinanza, cambiano le regole per i percettori del tanto contestato sussidio che da settembre 2023 cambierà nome in MIA, acronimo di misura per l’inclusione attiva verrà adottata una distinzione tra occupabili ed inoccupabili, e vi sarà un abbassamento del tetto ISEE massimo per poterne avere diritto, sono queste per ora le principali modifiche apportate del nuovo esecutivo.

Obbiettivo di Palazzo Chigi è quello di abbassare la platea dei percettori e conseguentemente ottenere un risparmio per le casse dello Stato pari a miliardi di euro, e reinvestire tale somma in altre forme di assistenza considerate più eque e sostenibili.

Per quanto riguarda la differenza tra famiglie con persone occupabili e non sarà che per le prime l’importo dell’assegno mensile sarà di 375 € erogabile per 12 mesi e per un totale annuo pari a 4.500 €, mentre per le seconde il totale dell’erogazione mensile sarà di 500 €, erogabile per 18 mesi per un totale di 6.000 €.

L’obbiettivo del provvedimento volto a dare nuova veste al reddito di è cittadinanza è quello di evitare che il sostegno finisca delle mani di precettori non meritevoli, che preferirebbero percepire tale somma di denaro anziché lavorare, o quantomeno farlo regolarmente.

D’altro canto si rischia di cadere in un altro errore come spiegato anche da Peter Gomez, direttore de Il Fatto Quotidiano, il quale fa notare che il discorso relativo distinzione tra occupabili ed inoccupabili può ritenersi sensato solo nelle zone del Paese in cui lo stipendio percepito è sufficiente a garantire un tenore di vita dignitoso, cosa che nel Mezzogiorno d’Italia, area che comprende la grande maggioranza dei precettori del reddito è tutt’altro che scontata, in quanto spesso chi lavora lo fa a nero o comunque con contratti da fame.

lo stesso Gomez, continuando nel suo intervento su questa tematica ha ricordato di come le istituzioni europee si stiano impegnando ad un provvedimento volto a garantire un salario minimo volto a dare la giusta dignità ai lavoratori.

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