Rieccoci con a nostra “SorprendenteMente” la minirubrica di psicologia che anche questa settimana vi proporrà un argomento interessante. Parleremo, infatti delle parasonnie.

Con “parasonnia” si intende un certo tipo di disturbo del sonno ai quali sono correlati movimenti, percezioni, sogni e comportamenti che risultano innaturali e che si verificano durante il ciclo del sonno. Possono, infatti manifestarsi nella fase dell’addormentamento, in quella del sono o in quella relativa al risveglio E, NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI NON SONO PREOCCUPANTI Gli atteggiamenti che si producono, inoltre, potrebbero sembrare intenzionali, invece il soggetto in azione risulta dormiente e molto spesso non ricorda nemmeno minimamente l’accaduto. 

Le parasonnie si dividono in primarie e secondarie. Sono dette “parasonnie primarie” i disturbi del sonno a se stanti e “parasonnie secondarie” quelle manifestazioni di disturbi a carico d altri sistemi dell’organismo che si presentano durante il sonno. Tecnicamente potremmo dire che le parasonnie siano riferite a tre classi : quelle relative al sonno REM e quelle che intervengono nel sonno NREM e quelle che appartengono alla fase del risveglio.  A queste si aggiungono quelle chiamate “altre” Non me ne vogliano gli specialisti, ma al momento urge una specifica breve ed efficace. In sintesi, il sonno REM è così definito in quanto caratterizzato da rapidi movimenti oculari (Rapid Eye Movement) mentre il NREM non presenta i movimenti rapidi degli occhi. Quest’ultimo costituisce la prima fase del sonno (addormentamento o stadio 1) che man mano si intensifica dando il via alle altre fasi (Fase del sonno leggero o stadio 2, Fase del sonno profondo o stadi 3 e 4) fino ad arrivare al Sonno Rem (stadio 5) Ciò CHIARITO vediamo nello specifico le differenze

Nel gruppo delle parasonnie da NREM vi sono diversi disturbi anche definiti “disturbi dell’eccitazione” e sono caratterizzati da risveglio incompleto, poca o nessuna memoria dell’accaduto ed una limitata, se non nulla, reattività agli interventi delle persone che cercano di interagire con il soggetto in questione.

Tra essi si distinguono il Sonnambulismo ed i Terrori nel sonno

Il sonnambulismo è forse il più conosciuto e si riferisce a quando il soggetto si alza dal letto pur essendo ancora addormentato. Cammina ed agisce nel sonno rischiando di ferirsi o di far male ad altri in quanto mostra una limitata consapevolezza dell’ambiente circostante, una reattività limitata allo stesso ed una capacità di azione che può comportare danni di un certo livello. A sua volta, il sonnambulismo può comprendere comportamenti sessuali anomali del sonno che riguardano una masturbazione compulsiva, vocalizzi di carattere prettamente sessuale e/o l’inizio di rapporti sessuali. Questo tipo di parasonnia è anche detta “sexsomnia” e non è particolarmente rara come si possa pensare. Sempre al sonnambuilismo può essere associato un diisturbo alimentare correlato al sonno che riguarda un’alimentazione disfunzionale nella fase di risveglio. Può includere a sua volta cose pericolose come l’ingerire sostanze tossiche o commettere errori durante la procedura di “preparazione” dell’alimento che comporta tagli, bruciature ed altre lesioni relative all’ambiente.

Il terrore del sonno (o pavor nocturnus) si riscontra soprattutto tra i bambini. I soggetti urlano nel sonno vivendo episodi di terrore che vanno dai 30 secondi finanche a qualche minuto. Difficilmente rispondono agli stimoli delle persone che cercano di intervenire e quasi sempre al risveglio non ricordano la causa del loro spavento. Si riscontra una “paura intensa e segni di arousal del sistea nervoso autonomo come mitriasi, tachicardia, tachipnea e sudorazione durante ciascun episodio” (DSM-V)

To be continued

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