Parthenium Calling: riflessioni a margine del progetto di un Festival che respira..

Che la Montagna sia di per sé un richiamo ce lo dicono in tanti; poeti, scrittori, pittori, viaggiatori, alpinisti. Tutti lì, a guardare le vette e a desiderarle. Ognuno ha dentro di sé la sua personale montagna, la cima da raggiungere con fatica e determinazione per dare senso alla propria esistenza. E se non puoi raggiungerla perché te ne manca la forza, allora ne scrivi, la dipingi, la canti, la abiti. Renè Daumal, scrittore visionario e metafisico, trascorrendo nel 1939 a Pelvoux, sulle Alte Alpi della Provenza, un periodo di convalescenza dalla tubercolosi che lo ucciderà a soli 36 anni, iniziò la stesura di un romanzo incompiuto che è divenuto leggenda, “Il Monte Analogo”. In quelle pagine c’è l’essenza di quel delicato equilibrio che rende la Montagna metafora perfetta della vita come andrebbe vissuta: non una corsa verso l’ignoto, non un continuo fermarsi e deviare da un cammino determinato o di fronte agli ostacoli, ma una lenta, emozionata e consapevole ricerca del proprio posto in un cammino collettivo, quello dell’intera umanità.

“Si sale, si vede. Si ridiscende, non si vede più; ma si è visto”.

 La nostra Cima interiore è dunque l’Esperienza, quella che non solo ci dà la forza di resistere alle avversità, ma ci rende utili al nostro Prossimo.

Per raggiungere la Cima, bisogna andare di rifugio in rifugio. Ma prima di lasciare il rifugio, si ha il dovere di preparare gli esseri che devono venire a occupare il posto che si lascia.

Esperienza e solidarietà, solitudine e condivisione: sono questi i concetti che, migrando da un libro consumato negli anni, arrivano fino all’Oggi, di fronte alle vette del Partenio, che il poeta Alfonso Gatto descrisse come “ Un Duomo Sacro al Tramonto”.

Ed eccoci al nostro richiamo, al Parthenium Calling, suggestione letteraria forse, ma che è divenuta progetto proprio grazie alla voglia di creare Esperienza, Solidarietà, spazi di Solitudine e la più calda Condivisione.

Questo è un “Festival che Respira”, perché ogni artista che vi prenderà parte si è riempito i polmoni della fresca aria del Partenio e se n’è ispirato; perché quel respiro d’arte vogliamo che diventi patrimonio comune di chi abita il territorio, quello diretto della Montagna e quello che alla Montagna guarda ogni giorno. In pratica, che diventi politica culturale.

Messo in questi termini, il messaggio del Festival non ha più bisogno di tante parole che richiamino al rispetto per la natura e alla Sostenibilità, che pure sarà la cifra di questa avventura. Il rispetto è un denominatore comune ai principi di Esperienza, Solidarietà, Solitudine e Condivisione, che non possono esistere senza di esso.

Perciò vogliamo che il Parthenium Calling risuoni ovunque: tra i boschi incantati e le antiche neviere come nei centri storici, sui sagrati delle chiese affollati di persone che celebrano la festa del paese.

Gli artisti che hanno aderito al progetto lasceranno sul territorio segni forti e magici: animali fantastici fatti di bosco, immense ragnatele sospese tra gli alberi, suoni e racconti di viaggio, di fiaba, di piccoli semi che popolano la Terra. Costruiranno le loro opere in mezzo alla gente e con la gente, alzando continuamente lo sguardo verso le vette e gli alberi, impareranno e, come chiedeva Daumal, insegneranno ad altri a sentire forte dentro la presenza e il richiamo del Partenio, montagna sacra e madre del territorio da millenni.

Cosa lascerà tutto questo? Innanzitutto la riscoperta della bellezza dell’esperienza collettiva, ma anche del fatto che stare insieme, fare arte e vivere la natura si può, che è Bene Culturale in quanto ci fa stare bene e nel contempo attrae nuovi amici, nuovi visitatori da lontano, per uno sviluppo che include tutti senza far danno a ciò che il tempo e la natura ci hanno regalato.

In un mondo e in un tempo inquinati dalla plastica, dalla fretta e dal qualunquismo consumistico, due mesi di attività lente, intense, coinvolgenti e sostenibili è una proposta difficile e temeraria. I cinque Comuni del POC che ha reso possibile tutto questo e il loro partner Parco Regionale del Partenio, hanno avuto il coraggio di proporre e stanno vivendo questa sfida di discontinuità con un passato che non tollera più la globalizzazione culturale.

Il Richiamo esiste, come esiste il nostro meraviglioso Partenio, e Parthenium Calling è una scommessa che vogliamo vincere.

Luisa Bocciero

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