Quale miglior modo per raccontare la musica, se non intervistando i suoi principali attori in 5 domande.
Questa “rubrica nella rubrica” ritorna in Irpinia per conoscere e raccontare il cantautore Piero Lo Vuolo.
- Piero chi sei, parlaci di te?
Salve mi chiamo Piero Lo Vuolo ho 43 anni e sono laureato in economia aziendale vecchio ordinamento titolare da 13 anni dell’Hirpinian Cluster Bistrot realtà sita nel centro storico di Avellino.
- Come è iniziata la tua passione per la musica/canto?
La passione per la musica inizia all’ età di 11 anni con il primo strumento musicale, il pianoforte.
A 13 anni, morto il mio maestro di pianoforte, decido di cambiare strumento passando al basso elettrico.
- Quale è stato il tuo percorso e quali avvenimenti importanti ci vuoi raccontare?
Negli anni ho suonato in tantissimi locali e progetti della mia regione, spaziando in diversi generi musicali rock, grunge, punk e cosi via.
La passione per la musica e per i live sfortunatamente si è scontrata, all’età di 31 anni, con l’incompatibilità lavorativa e come si dice in gergo “ ho dovuto appendere il basso al chiodo ”.
Allo stesso tempo però non smetto di suonare per me stesso ed è lì che inizia la mia vena creativa e cantautorale.
Ci ho messo un po’ ma alla fine sono riuscito a produrre il mio primo progetto di musica pop cantautorale dal titolo “ Il teatro degli Illusi “ composto da 11 brani inediti grazie anche alla maestria del chitarrista Gabriele Grifa.
- Progetti futuri?
Per il futuro non ho un’idea precisa ma di sicuro proverò a vedere dove mi porterà questo primo lavoro autobiografico.
- Piero come è nato e di cosa parla “Il teatro degli Illusi”?
Il teatro degli Illusi parla di vita vera, di politici corrotti, di Peppino Impastato, e del lavoro più antico del mondo ma parla anche di mio padre di mia madre di mia moglie e della mia intimità che in pochi conoscono o quasi nessuno direi.