Arte – La storia di un ritorno è la storia di Pietro Costa, artista originario del Vallo di Diano e che oggi vive e opera a New York.

Ho incontrato Pietro per la prima volta nel 2003, quando espone una delle sue opere più celebri nella “Cappella delle Donne” della Certosa di San Lorenzo di Padula. Un’ imponente colonna di luce si erge nel luogo maestoso della Certosa, nell’unico spazio visibile al di fuori delle mura.

Siamo in pieno svolgimento della Mostra “Le Opere e i Giorni”, progetto triennale del Prof. e Critico d’Arte Achille Bonito Oliva, tenutosi proprio nell’incantevole cornice della Certosa di Padula dal 2002 al 2004 e dove mi trovavo per gestire la segreteria Mostra.

Pietro espone, a quel tempo, una delle sue creazioni dal titolo “grace”, torre- colonna di luce rossa, alta circa 7 metri, esposta per la prima volta in Italia per commemorare il secondo anniversario della tragedia dell’11 settembre.

Le “colonne- torri di luce”, così come gli “Archi di Luce”(altra opera dell’artista) rappresentano spesso installazioni che prendono ispirazione da fatti o ambienti reali, elemento caratteristico delle creazioni di Pietro Costa. Nel primo caso, infatti,  le torri di luce sono chiaramente ispirate al tragico evento dell’ 11 settembre. Le installazioni “Archi di Luce”, invece, si ispirano alla complessa struttura architettonica della Certosa di Padula, ispirate alle geometrie sacre dell’imponente monumento. Il cerchio, l’anello, rappresenta -infatti- il simbolo dell’eternità e dell’esistenza senza fine, temi cari al nostro artista, intento sempre a esplorare il rapporto tra immagine e oggetto, tra spazio creato e ricreato.

Il forte legame con la sua terra d’origine, quella del Cilento, e con la sua terra d’adozione,  quella degli Stati Uniti, è un elemento ricorrente nell’opera e nella vita di Pietro Costa, che nasce a Sant’Arsenio in Cilento e che a soli 12 anni si trasferisce a New York con la famiglia, e qui impianta le proprie radici. Ma il suo è un ritorno continuo, frequente, alle sue origini, in queste terre che continuano a chiamarlo come canti di sirene. E infatti, a riprova del fatto che per Pietro la sua terra sia un infaticabile ritorno, nel 2016 fonda BACAS (Borghi Antichi Cultura Arti Scienze),centro di cultura, arti e scienze, che si propone di incoraggiare e sostenere collaborazioni interdisciplinari tra artisti e studiosi di tutto il mondo. La sua sede storica, Palazzo Macchiaroli a Teggiano, è una location fantastica che ti avvolge nella sua storia e nobile allure.

Atelier artistico e culturale, crocevia di artisti, scrittori, letterati, architetti, BACAS è un concept lab di idee progettuali volti a fondersi in un continuo work in progress. Fondatore e creatore di BACAS, Pietro oggi collabora con importanti artisti e studiosi del mondo dell’Arte, in continua evoluzione artistica e concettuale. Artista, imprenditore e oggi mecenate nel mondo dell’arte, per oltre 15 anni è stato consulente del Guggenhaiem di New York, e presso il dipartimento di arte del Guggenheim di Bilbao, e per tre anni ha assistito lo scultore Richard Serra.

Nei nostri numerosi incontri in call, Pietro mi racconta dei suoi prossimi progetti ma soprattutto del suo iperuranio dove idee e creazioni prendono forma. Le sue energie al momento, sono tutte volte alla sua creatura BACAS, che non vuole essere solo una residency per artisti, ma che diventi un luogo, come la NY Public Library, dove ogni artista possa fare mostre, ricerche, dibattiti, insomma un progetto che diventi permanente.

Prossima settimana intervista con l’artista: Pietro Costa si racconta!

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