Poesia dorsale: esperimenti di poesia provvisoria. Pile di libri per creare poesie.

Questa settimana Lupus in fabula vi accompagna in un viaggio poetico raccontandovi di un’iniziativa che si è diffusa durante il primo lock down un po’ in tutta Europa. In inglese si chiama Poetic Slices, in italiano diventa Poesia Dorsale, in francese Tranches Poétiques. Se vi piacciono i libri, potreste trovare la sfida stimolante. L’obiettivo è tanto semplice quanto brillante: impilare i libri per creare una poesia (o un messaggio) con i loro titoli. Li disponete in modo tale che i loro titoli formino una poesia. Queste le istruzioni fornite dalla pagina che ha organizzato questo concorso e che ha ormai attirato centinaia di partecipanti.

La sfida tranches poétiques è stata molto popolare in Francia, sui social network durante il primo lock down, e oggi in diverse città francesi, molte biblioteche hanno offerto la possibilità di riscoprirla per il Printemps des poètes. La natura effimera delle tranches poétiques permetterà ai più creativi di esprimersi con un tocco di umorismo e di audacia. Lanciata dalla comunità Facebook “Improbables Librairies, Improbables Bibliothèques” il 24 aprile scorso, tranches poétiques è una sfida che fa appello alla creatività degli internauti per far uscire fuori la propria vena poetica. Perché sì, a volte i social media possono anche produrre sfide intelligenti.

Un esempio di poesia dorsale?

Io e te/ passeggeri notturni/ pronti a svanire/ sotto un immenso cielo di stelle “

È una poesia dorsale che vede complici quattro libri:

Io e te di Niccolò Ammaniti

Passeggeri notturni, di Gianrico Carofiglio

Pronti a svanire di Roger Hobbs

Sotto un immenso cielo di stelle di Nancy Horan

Mettere dei libri uno sopra l’altro in modo che i titoli si concatenino fino a formare dei versi.

Questo è fare Poesia Dorsale.

Si chiama così perché nasce dai dorsi dei libri, non dalla copertina. La differenza è solo visiva e non a caso, in Italia, questo tipo di iniziativa è sata lanciata da un graphic designer e fotografo, Silvano Belloni. Era il 2008 e Belloni non ha avuto l’ispirazione pensandoci su, ma pittosto fissando uno scaffale con dei libri ammucchiati. Un esperimento di Poesia Dorsale, forse il primissimo, lo ritroviamo in una raccolta del 2008, La bellezza salverà il mondo?, pubblicata da Antonella Ottolina con la collaborazione fotografica di Silvano Belloni. All’epoca, fra l’altro, le foto della raccolta accompagnate dai testi erano state esposte in una mostra fotografica, in occasione della Fiera Internazionale del libro di Torino. A guadagnarci sempre è il libro. Curiosando in libreria, capita di imbattersi in opere, autori e generi mai letti, col « rischio » di fare scoperte piacevoli. Oppure è la propria casa a rivelarsi una miniera di libri dimenticati e impolverati. Certo la domanda che viene da porsi è se la poesia dorsale può considerarsi vera poesia o è soltanto un esperimento ludico nato per caso? A voi la risposta. I poeti, lo sappiamo bene, trovano fili fra le cose che sfuggono ai più e riescono a raccontarci la realtà suggerendola, in maniera velata, a volte trascendendo i codici del linguaggio e giocando con essi. Ciò che ci intriga è questa sorta di metalinguaggio poetico costruito sulla fisicità del libro, che oggi si perde a beneficio di una sempre più anonima dematerializzazione e digitalizzazione culturale. E allora stacchiamo gli occhi dai nostri computer, tablet, cellulari, e guardiamo le nostre librerie di casa, o usciamo, entriamo in libreria, in biblioteca e scoviamo, staniamo i titoli che più ci ispirano e mettiamoli uno sull’altro, facciamoli comunicare tra loro, creiamo significati ed immagini poetiche ed infine fotografiamo la nostra creazione. Ed è, con lo still life fotografico che rendiamo omaggio al libro e restituendogli il suo valore visivo e tattile. Celebriamo la sua esteriorità, la sua apparenza e materialità. E allora vi lanciamo una sfida, cari lettori, una fida di poesia dorsale!

L’idea è semplice: cercate nella vostra libreria i titoli dei libri che più vi ispirano (da 3 a 10 titoli) poi impilateli nell’ordine che vi piace, uno sull’altro in modo che i titoli dei dorsi, letti dall’alto verso il basso, compongano dei versi. E voilà, avete creato una poesia dorsale! Scattate una foto del componimento che avete realizzato ed inviatelo all’indirizzo email: [email protected] entro il 30 giugno 2022. All’autore della pila più bella sarà fatto omaggio di un libro di poesie.

Soffermiamoci sulla bellezza casuale di una pila di libri, meravigliamoci e restituiamo al nostro quotidiano un po’ di poesia.

Lupus in Fabula

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