Purtroppo non è un film…

Ritorniamo puntuali con la nostra mini-rubrica “SorprendenteMente” che, come sempre, accoglie le richieste dei lettori rispondendo alle domande anche al fine di chiarire dei concetti tecnici e non.

Purtroppo, oggi mi trovo a pubblicare questo articolo con una testimonianza che mi ha lasciato l’amaro in bocca ed ho intitolato questo pezzo “purtroppo non è un film” perché a volte la realtà supera l’immaginazione.

Ci scrive una assidua lettrice che, in verità, ho il piacere di conoscere, la quale ha riportato un vissuto relazionale a mio avviso sconcertante. Come sapete, per tutela della privacy, eliminerò ogni dato e/o riferimento che possa far individuare le persone e i luoghi di cui si parla ed utilizzerò i puntini sospensivi per tale accortezza e le parentesi per sostituire parole che spieghino il concetto ma che siano più generali.

“… ho bisogno di capire delle cose perché non ho parole su come mi senta dopo questi avvenimenti. Mi ero rivolta ad una professionista del tuo campo … … che inizialmente mi ha accolta bene e che credo che su alcune cose mi abbia forse pure dato una mano, ma ad un certo punto, sono cominciate ad accadere cose che mi sembravano non confacenti al rapporto tra terapeuta e paziente, ma comunque, FIDANDOMI di lei ho soprasseduto. … … Avevamo in comune la passione per .. (attività di volontariato) e un giorno ci ritroviamo a farlo insieme dove abbiamo anche pianto insieme e là ho pensato che anche un terapeuta può piangere. Poi mi sono chiesta, se fosse adeguato che lo facesse insieme alla sua paziente al di fuori del setting terapeutico e ho forzato la risposta che mi sono data basandomi su quel concetto di fiducia. Poi è capitato anche che, visto che lei era a conoscenza delle (mie abilità in alcuni campi), mi abbia chiesto di occuparmi di (una sua cosa personale) e provvedere. … Le sue richieste mi sembravano comunque delle piccole cortesie che potevo fare ad una persona che mi stava aiutando, ma io ricordo che più volte, anche durante i seminari e gli interventi pubblici che hai fatto, che hai sempre sostenuto che dovesse esserci una certa distanza e mi sembrava che queste richieste, pervenute anche tramite whatsapp, stonassero un po’. … Poi avendo anche in comune la passione per (un hobby), mi prodigo per una serata anche coinvolgendo (un professionista del settore) che conoscevo personalmente .. io mi sentivo a disagio in queste situazioni, ma il peggio è arrivato quando la “professionista” ha cominciato anche a coinvolgere anche la persona che stavo frequentando: non era il mio fidanzato, ma comunque le avevo parlato in un certo modo di lui. .. in ogni caso, loro si frequentano e io li becco. Mi si è gelato il sangue perché la persona a cui mi ero rivolta per farmi aiutare e che (aveva espresso un certo parere) su di lui, consigliandomi di allontanarlo, lo frequentava. .. Mi sono sentita tradita, ma sia chiaro: non da lui perchè onestamente (non avevo più interesse per lui), ma tradita nel profondo da lei. Lo so che “normale” non è una parola che ti piace, ma io te lo devo chiedere : è normale? … Io non voglio che altre persone subiscano questo … pubblicate questa cosa perché veramente non ho parole, ma tu si e sei anche esperta tecnicamente. … grazie …
Io non posso che ringraziarti per il coraggio che hai avuto nel volerci rendere partecipi della tua storia e posso comprendere il tuo stato d’animo perchè ti eri fidata ed affidata.

Sono indignata sia dal punto di vista morale che professionale e posso affermare che in questi casi il “professionista” va segnalato all’ordine, anche se eventualmente non vi fosse iscritto. Mi dispiace di quanto sia accaduto e spero che la tua esperienza possa essere un riferimento che faccia evitare ad altri di cadere in mani sbagliate.
Il codice deontologico degli psicologi ha norme molto chiare, ma al di là di esse, ci vuole del sano buon senso, inoltre, anche noi psicoterapeuti necessitiamo di percorsi specifici e di supervisioni, ma, soprattutto di riconoscere i nostri limiti e lavorarci per mettere a disposizione dei nostri pazienti il meglio che si possa offrire. Verificate sempre le competenze delle persone a cui vi rivolgete perché, come dico sempre, e pensate che un professionista costi troppo, non avete idea di quanto vi costerà dover rimediare a ciò che ha fatto un “professionista” più “economico”.

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