Fronte Russia Ucraina: tentativi di pacificazione da parte di Francia e Cina, si lavora per una possibile fine delle ostilità

Politica e dintorni – Cina e Francia si muovono contro corrente rispetto alla maggioranza degli altri stati, mentre il resto del mondo vota per l’invio delle armi Xi-Jiping e Macron cercano una soluzione diversa per la risoluzione del conflitto.

“Non siamo vassalli degli Usa”, ha tuonato il Presidente francese Emmanuel Macron durante la sua visita istituzionale in Cina, dover insieme al suo omologo Xi-Jiping ha esposto un piano diviso in 12 punti per mettere fine alle ostilità tra i due paesi, ormai in conflitto da più di un anno per quello che doveva essere una guerra lampo e che invece non vede attenuare l’intensità dei combattimenti, con conseguenti perdite umane da entrambi gli schieramenti, oltre che civili da parte ucraina a causa degli insistenti bombardamenti russi.

La soluzione paventata prende il nome di “Proposta Normandia”, ovvero una serie di negoziati tra Russia, Ucraina, Francia e Germania e riguardante in l’attuazione del accordo di Minsk mai messo in pratica, che prevede una sorta di autonomia rafforzata delle regioni di lingua russa quali Crimea e Donbass che rimarrebbero ucraine ma con ampie deroghe costituzionali. A tal proposito è doveroso ricordare il Referendum tenutosi all’indomani dell’annessione forzata della Crimea alla Federazione Russa, il cui oggetto del quesito riguardava appunto il passaggio della Regione dall’Ucraina alla Russia, risultato mai considerato valido dalle istituzioni internazionali, nonostante sia noto l’orientamento dei suoi abitanti molto più vicini a Mosca che a Kiev.

Nonostante la Cina non abbia mai condannato formalmente alla Nazioni Unite l’invasione Russa, i vertici di Pechino da subito si sono mossi nel tentativo di far porre al più presto fine alle ostilità, anche soprattutto in virtù dei considerevoli interessi economici tessuti dal colosso asiatico con i paesi belligeranti, a breve sapremo se i tentativi di pacificazione porteranno ad un’attenuazione dei combattimenti tra Russia ed Ucraina.

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