Dolore e formicolio alla mano, che si localizza precisamente tra il polso ed il palmo? Sensazione di dolore che si irradia dall’avanbraccio fino alla spalla? Sensazione di formicolio ed intorpidimento delle prime 3 dita della mano? Allora, molto probabilmente, ci troveremo di fronte ad una “SINDROME DEL TUNNEL CARPALE”.

Cos’è la “SINDROME DEL TUNNEL CARPALE”?

E’ una patologia che si manifesta dopo i 40/45 anni di età e le cause della sua compara possono essere tante:

  • Ereditarietà (ancora da dimostrare come teoria),
  • Predisposizioni anatomiche (tunnel carpale stretto),
  • Traumi e/o fratture,
  • Movimenti ripetuti del polso e della mano,
  • Vibrazioni e sollecitazioni alla mano oppure al polso.

E proprio queste due ultime sembrano essere le cause più frequenti della comparsa di questa patologia. Infatti, chi suona particolari strumenti musicali, chi sollecita spesso il polso durante il lavoro o chi sottopone polso e mano a vibrazioni, sembrano essere i soggetti più colpiti.

Ma cos’è il tunnel carpale?

E’ una specie di “tunnel” che si trova tra il polso ed il palmo della mano, dove passano ben 9 tendini tra cui il NERVO MEDIANO. Questo importantissimo nervo ha sia funzioni sensitive (permette la sensibilità delle dita), che motorie (permette il movimento delle dita), ed una minima alterazione di questo spazio ne è proprio la causa. Quando si infiamma il nervo mediano, la naturale conseguenza è un aumento di pressione nel tunnel e la compressione del nervo, una limitazione del flusso sanguigno e, di conseguenza, una limitazione della conduzione nervosa.

Cosa fare?

Naturalmente rivolgersi sempre ad un ortopedico che ci sottoporrà ad alcuni test di compressione ed elevazione (PHANEL E TINEL) oppure attraverso i classici esami specifici (elettromiografia, RMA, ecografia). Solo dopo avremo un quadro completo per il quale ci verrà consigliata la terapia adeguata da seguire.

Come si cura?

Ci sono due tipi di soluzione: quella fisioterapica e quella chirurgica. La prima si avvale di terapie come laserterapia (soprattutto in fase acuta), ultrasuoni e terapia manuale con la mobilizzazione delle ossa carpali per agevolare lo scorrimento tendineo. Il terapista, inoltre, potrebbe consigliare al paziente di modificare alcune abitudini quotidiane e/o lavorative, proponendo anche l’utilizzo di un tutore ortopedico. In fase acuta l’ortopedico può prescrivere, inoltre, una terapia antinfiammatoria o delle infiltrazioni ma, tutte queste terapie appena descritte, non fanno altro che preservare il paziente da un aggravarsi della patologia e, spesso, solo soluzioni temporanee. La seconda soluzione, quella chirurgica, consiste in un intervento poco invasivo ed abbastanza semplice dove viene tagliata la fascia che racchiude questi tendini per liberare cosi il nervo mediano. Dopo l’intervento ed una buona riabilitazione, nella maggior parte dei casi, non avremo recidive con tempi di recupero che vanno dalle 2 alle 4 settimane ed un recupero completo dopo 2 mesi.

Cosa fare per prevenire questo problema?

Bastano dei piccoli accorgimenti nella nostra quotidianità come migliorare la postura quando si scrive alla tastiera oppure quando si usa il mouse (avanbraccio appoggiato sulla scrivania), usare dei mouse ergonomici. Può essere utile fare delle pause più frequenti a lavoro, soprattutto se si utilizzano macchinari che comportano vibrazioni al polso. L’importante è che, una volta che si manifestano le prime sensazioni dolorose, ci si rivolga subito ad uno specialista per seguire la giusta Terapia ed evitare, qualora fosse possibile, un intervento chirurgico. Non ci affidiamo mai al caso oppure a consigli di amici o siti internet vari ma, affidiamoci sempre a dei professionisti del settore, garanzia per la nostra salute.

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