La street art e i suoi artisti raccontano che cosa succede nel mondo. I muri delle città sono solitamente le loro tele, e molte opere di street art sono ispirate all’attualità: cambiamento climatico, guerra, consumismo, turismo di massa, violenza di genere. Guardandoci intorno, partendo proprio dalla nostra città, dove da una settimana è stata inaugurata l’attesissima mostra presso il Cinema Eliseo dal titolo Banksy è chi Banksy fa, la street art sembra essere uno dei nuovi incisivi mezzi di comunicazione dell’arte contemporanea.

Ma che cos’è la street art e che cosa racconta?

Si tratta di arte di strada, un’espressione artistica realizzata prevalentemente su edifici pubblici, piazze, strade o palazzi per denunciare un’ingiustizia, raccontare una storia, o semplicemente rendere più bello un pezzo di città salvandolo dal grigiore e dalla monotonia urbana. Abbiamo un po’ spulciato nella rete e raccolto alcune opere di street artist che ci raccontano che cosa succede nel mondo. Partiamo proprio dall’Italia, più precisamente dalla Sicilia, dove il palermitano Andrea Buglisi ha dipinto sul muro della scuola primaria di Corleone, rivolto verso Piazza Falcone e Borsellino, punto nevralgico della città, una giovane Francesca Morvillo (moglie di Falcone). Il volto sorridente, rivolto ai cittadini con lo sguardo coperto da un rettangolo color acquamarina, come il vetro dell’auto blindata che ha dovuto proteggerla per diversi anni della sua vita. La street art assume un grande valore nella lotta e denuncia contro la mafia. Già autore della Porta dei Giganti, all’esterno dell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo, con protagonisti Falcone e Borsellino, Buglisi torna a rappresentare una vittima di mafia, con la scelta particolare e controcorrente di raffigurare una versione molto giovane della donna: “Ho voluto accentuare il contatto tra innocenza e brutalità; delicatezza e violenza. Il murale sarà inaugurato il 17 aprile, Prenderà parte alla giornata anche Alfredo Morvillo, magistrato e fratello di Francesca. “L’idea alla base è quella di raccontare una nuova Corleone. Se prima questo intento ha incontrato numerosi ostacoli, oggi sembra che qualcosa inizi a cambiare. Dall’altra parte, siamo consapevoli che queste iniziative sono importanti e aiutano, ma anche che per mettere a frutto il percorso bisogna lavorare nella quotidianità”, spiegano gli organizzatori, orgogliosi dell’attenzione locale e nazionale che l’opera ha riscosso sin da subito.

Anche Milano diventa museo a cielo aperto attraverso l’arte dei diritti, tra denuncia e salvezza. Lo street artist aleXsandro Palombo, colora le strade di Milano con messaggi di inclusione e tutela dei diritti umani trasformando la docile Marge Simpson in una fiera rivoluzionaria anti-islamica che, per sostenere gli ideali femministi, si taglia la chioma di netto. Ha riempito di lividi le eroine dei cartoni, perché a volte, la violenza di genere è talmente potente da oltrepassare la barriera della realtà. Ha trasformato le principesse Disney in fiere portavoce della disabilità. aleXsandro Palombo scuote le coscienze attraverso la sua arte dissacrante e impegnata e con i suoi murales sparsi per le vie di Milano ci obbliga a riflettere sulle ingiustizie sociali e le storture del nostro tempo.

Ma la grande sorpresa arriva dalla Cina che avrà la sua prima, grande mostra dedicata alla street art. Dal 20 marzo al 14 maggio 2023 il K11 MUSEA di Hong Kong ospiterà City As Studio, la prima grande mostra cinese di graffiti e street art. L’esposizione ospiterà opere di pionieri del genere tra cui Jean-Michel Basquiat, CRASH, Keith Haring, Lady Pink e Lee Quiñones. Con oltre 100 opere di oltre 30 artisti, la mostra andrà a ripercorre la storia globale dei graffiti e della street art dalla fase pionieristica della nascita nelle stazioni della metropolitana e nei parcheggi della New York degli anni Settanta fino alla sua ascesa come fenomeno mondiale.

La street art si pone come obiettivo principale di realizzare opere pubbliche aiutando a raccontare la comunità sotto una nuova luce. L’arte è sociale e civile, deve veicolare messaggi formativi nei confronti dei giovani e non solo. La capacità dell’arte pubblica è quella di arrivare a persone di ogni tipo, a prescindere da generazione e grado di formazione, e in luoghi anche molto distanti dai fulcri delle attività culturali. Come afferma aleXsandro Palo: “Gli street artist devono assumersi la responsabilità di trasmettere messaggi importanti, perché hanno una libertà maggiore rispetto ad altri artisti. l’arte resta uno dei pochi mezzi di espressione dove ancora si può sperare di imbattersi nella verità”.

Lupus in fabula

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