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Torre del Greco: il Jazz Festival si chiude in grande stile

La Redazione

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Autore di +Plus! Magazine

TORRE DEL GRECO – Negli ex Molini Meridionali Marzoli, simbolo di archeologia industriale e rigenerazione culturale, il Voci d’autunno Jazz Festival si prepara a concludere la sua edizione di successo con un weekend di grande musica. La rassegna, promossa dall’amministrazione comunale, ha già richiamato oltre 4.000 presenze, confermandosi un punto di riferimento per gli amanti del jazz e non solo. Tre gli appuntamenti in programma, ciascuno con un’identità musicale ben definita, che spaziano dalla tradizione all’avanguardia.

Il weekend si apre venerdì 26 settembre con i Southern Jazz Players, una formazione d’eccezione composta da musicisti della scuola napoletana. Con il progetto “Jazz under Vesuvio”, il gruppo promette un itinerario sonoro attraverso la storia della musica italiana, reinterpretata con le dinamiche e le atmosfere avvolgenti del jazz. Un viaggio nostalgico e allo stesso tempo elettrico che rievoca le sonorità del passato con una veste contemporanea.

Sabato 27 settembre, il palco accoglierà Leon Beal, una delle voci più autentiche della tradizione rhythm and blues e soul afroamericana. Originario della Florida, Beal ha una carriera che attraversa il gospel, il blues e il soul, e che lo ha visto esibirsi per presidenti come Bill Clinton e Barack Obama. La sua performance promette di essere un’immersione profonda nelle radici della musica nera, un’esperienza rara e carica di autenticità.

A chiudere la rassegna, domenica 28 settembre, sarà Antonio Onorato con il suo progetto “Neapolitan Avantgarde Quartet”. Chitarrista e compositore di Torre del Greco, Onorato è noto per la sua capacità di fondere stili diversi come jazz-rock, tradizione napoletana e influenze internazionali. Un musicista unico al mondo per l’uso della “breath guitar”, che ha calcato palchi prestigiosi come il Blue Note di New York e collaborato con artisti del calibro di Pino Daniele ed Enrico Rava. La sua esibizione sarà una sintesi perfetta tra la tecnica sincopata del jazz e la passione dei ritmi popolari partenopei.

Il festival si configura come una celebrazione non solo della musica, ma anche della riqualificazione urbana, restituendo alla città uno spazio storico per la cultura. L’ingresso gratuito a tutti gli eventi sottolinea l’impegno dell’amministrazione nel rendere l’arte accessibile a un vasto pubblico.

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