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E Trump bis fu

Andrea Maria Labruna

Andrea Maria Labruna

Autore di +Plus! Magazine

Pubblicato il: 25 Gennaio 2025
2 min lettura

Il 20 gennaio il neo eletto Presidente statiunitense giura e si insedia nuovamente alla Casa Bianca, e Trump bis fu.

Politica e dintorni – The Donald torna a sedersi nella stanza ovale, la Casa Bianca tornerà il suo quartier generale per i prossimi quattro anni dopo che ha dovuto abbandonarla forzatamente e ricorrendo ad ogni espediente per evitare tutto questo.

Alla cerimonia di insediamento erano presenti oltre allo staff che lo coordinerà nelle sue funzioni, quattro degli ultimi suoi predecessori, e come una leader europea Giorgia Meloni, oltre ai rappresentanti istituzionali erano seduti molti dei suoi finanziatori sostenitori più famosi, in primis il fondatore e proprietario di Tesla Elon Musk, il quale è riuscito a rendersi protagonista a modo suo della giornata con un gesto molto discutibile, lo stesso Musk ha sorriso all’affermazione trumpiana di voler piantare la bandiera stelle e strisce su Marte, pianeta che da molti anni rappresenta il sogno del miliardario sudafricano.

Le linee programmatiche non cambiano da quelle ribadite in campagna elettorale: “Con me esisteranno solo due sessi, maschio e femmina”, riferendosi al cambio di rotta rispetto alla politiche inclusive volute dell’amministrazione uscente, in particolare dall’ex Vice Presidente Kamala Harris, inversione di tendenza che riguarderà anche le politiche ambientali con lo stop al green deal ed il conseguente ritorno all’utilizzo dei combustibili fossili, e a tal proposito ha riscosso molta attenzione mediatica l’affermazione di Trump con la quale dichiarava di volersi riprendere la Groenlandia anche con la forza, il gigante ghiacciato è infatti uno dei maggiori giacimenti di combustibili fossili e risorse minerarie del pianeta.

Altra voce molto importante nell’agenda Trump è la politica estera, dato che aveva promesso di fermare la guerra tra Russia ed Ucraina in sole 24 ore, promessa che difficilmente verrà mantenuta in tale lasso di tempo ma che già vede una maggiore predisposizione al dialogo da parte del Cremlino, bissando il successo avuto con la tregua tra Hamas e Israele nella striscia di Gaza.

Il mandato è appena iniziato e siamo sicuri che di “trumpate” ne vedremo a bizzeffe, chissà se l’opposizione farà tesoro dei propri errori e saprà sfruttare quelli del loro avversario.

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