Pucundria
Elena Opromolla
Ex docente di Lingua e letteratura italiana i miei interessi sono molteplici e spaziano dall'attualità, alle recensioni, dalla politica agli eventi culturali. Ho conseguito diversi premi letterari e ho partecipato a festival del libro nazionali e internazionali.
Ad Avellino il 29 gennaio 2025 alle ore 17,30 presso la libreria L’ Angolo delle storie, la scrittrice e sceneggiatrice Maria Rosaria Selo ha presentato il suo nuovo libro, Pucundria, della Casa Editrice Marotta e Cafiero.
A volere fortemente l’evento è stata l’Associazione Culturale “Parole tra noi leggere”, fondata dalla scrittrice irpina Emilia Bersabea Cirillo, che fin dal 2015 organizza corsi di scrittura creativa, incontri letterari ed eventi culturali di livello in città.
A presentare il testo e l’autrice è stata Anna Catapano, esperta editor, che attraverso una sapiente analisi dei personaggi e dei fatti narrati, ha offerto ai numerosi presenti spunti di riflessione e stimoli per la lettura, affiancata da Antonella Bolognese lettrice attrice, che con la sua voce morbida e flessuosa ha dato vita ad alcuni brani tratti dal testo.
Il romanzo ambientato a Pozzuoli conduce il lettore nel mondo parallelo del carcere femminile, attualmente chiuso a causa del bradisismo. Personaggi ed eventi traggono la loro ispirazione dal mondo reale della detenzione, ma l’autrice attraverso una narrazione oggettiva della realtà carceraria e un linguaggio piano e a tratti anche poetico, delinea una visione alternativa e riabilitativa per coloro cui è stata tolta la libertà per i reati commessi.
Attraverso la storia narrata l’empatia e l’amore, la solidarietà e l’amicizia fungono da assi portanti che consentono il superamento di ostacoli e sofferenze. L’intreccio della narrazione è sapientemente condotto lungo un arco temporale elicoidale in cui le protagoniste, Teresa ed Anna, guardia carceraria l’una e detenuta l’altra, si riconoscono vittime dello stesso uomo violento che ha attraversato le loro esistenze e che ha dato loro due figli da lui stesso non voluti. La sensibilità e la tempra nel sopportare la sofferenza sostengono le due donne, accomunate da un forte sentimento d’amore; due donne trafitte da un impulso malsano che le ha legate in tempi diversi alla stessa persona; due madri capaci di difendere le proprie creature da un uomo anaffettivo e crudele.
Nel carcere di Pozzuoli, dove l’immaginario collettivo confina gli umani destini in un limbo di ulteriore perdizione, avviene invece il contrario, grazie ad una visione ampia e riabilitativa della direttrice del carcere, che sostiene Teresa nel tentativo di recuperare Anna e non solo, dall’annichilimento.
Elena Opromolla
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