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Il Castello alla moderna di Torella dei Lombardi

Giuseppe De Pascale

Giuseppe De Pascale

Scrivo di “castelli” perché mi appassiona questa architettura storica e studio per capirne di più. Scrivo anche di architettura e paesaggio guardando cosa vedo quando ci passo o ci sono dentro.

Pubblicato il: 22 Marzo 2025
3 min lettura

Il Castello alla moderna di Torella dei Lombardi.

Agli occhi del visitatore il Castello di Torella dei Lombardi resta oggi l’unico riferimento di immagine per poter figurare come doveva mostrarsi il paese prima del sisma del 1980. Il segnante terremoto danneggiò estesamente e irreparabilmente l’intero abitato del paese. Non che la storica costruzione turrita ne fu risparmiata, anzi le immagini fotografiche del tempo, mostrano le rovine della grossa mole del castello incombenti sul minuto abitato del borgo circostante.

Nel dopo terremoto, ricostruite le case di abitazione si conservò almeno planimetricamente l’impianto storico intorno al castello. L’architettura difensiva di Torella, scampò alle prime ipotesi di ricostruzione, quelle progettate secondo i rigidi dettami delle carte del restauro ma che di restauro non avevano niente perché, come insegnava Cesare Brandi: «Il restauro finisce là dove inizia il progetto».  E nel caso di Torella dei Lombardi, partendo dal “dove era” pur di non assecondare il “come era”, si proponeva alla piccola comunità irpina, una ricostruzione per “linee e corpi di inviluppo”. Qualcosa di “Brutalista” come si direbbe in questi mesi per assonanza cinematografica. E una tale scelta non avrebbe funzionato granché bene nel paesaggio costruito locale. Soprattutto avrebbe definitivamente ferito l’istanza psicologica degli abitanti. Questo per dire che il castello di Torella di oggi è in buona parte un edificio ricostruito “dove era e come era”, almeno nei livelli più alti; che ha tuttavia ben conservato gli stilemi della fortificazione che fu, prima e del palazzo che divenne in seguito.

Il castello visto da Nord

Il castello visto da Nord

Il castello sorge all’interno del residuale impianto urbano ad andamento curvilineo, con buona probabilità quello che doveva essere in origine una sorta di cerchia difensiva abitata, forse il primigenio nucleo longobardo. L’impianto del castello è quadrangolare con corte interna. Le due torri cilindriche e la relativa “braga” sul fronte Sud, che così, tanto caratterizzano in pianta e in alzato questa architettura difensiva, appartengono ad una sorta di addizione. Quella che presumibilmente tra il XV e il XVI secolo dotò questo edificio al pari del vicino Castello di Gesualdo di dispositivi difensivi cosiddetti “alla moderna”.

Delle torri visitate, internamente in quella Sud-Ovest ancora si rinviene l’esistenza della “casamatta”, con camino e cannoniere. Il lato Sud era evidentemente quello più attaccabile, visto che da questa parte la posizione dell’edificio è sottostante, mentre dall’altra parte, la difesa è affidata all’incombenza dominante dello stesso.  Il compito difensivo del castello di Torella dovette consolidarsi nei secoli per la sua funzione di riferimento nelle operazioni daziarie assolte lungo il transito del bestiame sulla strada tra Frigento e Sant’Angelo dei Lombardi.

Dalla parte opposta alle due torri, il castello si mostra come un grosso e austero palazzo storico, in qualche modo accomodato in recenti sistemazioni urbane troppo lapidee e decisamente poco verdi.

La storica fortificazione è ben tenuta. Ospita nei suoi volumi, la casa comunale, un ristorante con camere e un interessante antiquarium, dove sono esposti reperti in prevalenza ceramici rinvenuti nel corso dei lavori di restauro.

Cosa non da poco, il Castello di Torella è visitabile.

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foto di Giuseppe De Pascale

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