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Papa Francesco

Elena Opromolla

Elena Opromolla

Ex docente di Lingua e letteratura italiana i miei interessi sono molteplici e spaziano dall'attualità, alle recensioni, dalla politica agli eventi culturali. Ho conseguito diversi premi letterari e ho partecipato a festival del libro nazionali e internazionali.

Pubblicato il: 25 Aprile 2025
4 min lettura

La dipartita alle ore 7,35 circa del 21 aprile 2025 di Papa Francesco è corsa veloce come un’eco dolorosa sui social. Come un velo sottile, che una volta lanciato nell’etere, si adagia lentamente sulla superficie dell’anima, così l’umanità ha accolto la notizia, sospendendo per un attimo il respiro.

Il Papa a 88 anni  si è spento dopo una lunga passione che lo ha tenuto sospeso tra la vita e la morte dalla quale pareva essere ormai scampato. Ha esalato l’ultimo respiro improvvisamente dopo la Pasqua, quasi a non voler distrarre il mondo dalla Resurrezione di Cristo. Fino alla fine ha compiuto la sua missione pastorale, sulle orme del poverello d’Assisi, nel quale anche nel nome aveva cercato di identificarsi.

Papa Francesco

Avrebbe certamente voluto viver come lui, ma il protocollo ecclesiastico, ancora troppo rigido e formale non gli ha permesso di vestire la condizione di vita scelta da San Francesco. L’umiltà di Bergoglio è sempre stata l’abito mentale che non ha mai dismesso e lo si vedeva nel suo sguardo dolce e mite e nei suoi messaggi intrisi di buon senso e semplicità: aveva rinunciato al suo stipendio di 2500 euro mensili per vestire di povertà. Ha attraversato i continenti con i suoi viaggi innumerevoli, ben 45 in 65 Paesi, pur non amando particolarmente viaggiare, ma utilizzandoli come strumenti ed occasione di dialogo interreligioso e come vicinanza alle comunità emarginate. Ha incontrato i popoli della Terra e le sue parole erano sempre intrise d’amore per tutti, protese ad illuminare le coscienze.

E’ stato il pontefice che ha accompagnato la transizione di questo mondo, dalla comunicazione tradizione alla rivoluzione informatica, dalla stasi al ribaltamento geopolitico, dalla normalità imperante all’accoglimento della diversità. “Se una persona è gay, cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?” Era il 29 luglio del 2013 e durante una conferenza stampa a bordo di un aereo il Papa al rientro in Vaticano dal Brasile cambiò il tono nella comunicazione della Chiesa cattolica verso le persone omosessuali  nel segno della compassione e misericordia evangelica.

Papa Francesco

E’ stato il Papa di tutti: il papa per la gente e tra la gente. Dal giorno della sua elezione avvenuta il 13 marzo del 2013 la sua mitezza ha inondato il mondo dei fedeli ed ha avvicinato i giovani alla fede attraverso parole, pensieri e gesti semplici ed efficaci. Lo ricorderemo sempre quando affacciatosi alla balaustra di San Pietro chiese alla folla festante di pregare per lui.

La sua elezione, avvenuta dopo la rinuncia di Ratzinger, Papa Benedetto XVI, ha condotto la chiesa a riconoscere la gravità della pedofilia tra alcuni suoi componenti. Ha affrontato con determinazione la piaga degli abusi sui minori, adottando misure concrete e tolleranza zero. Fin dall’inizio ha condannato gli abusi come “mostruosità assoluta”, “un orrendo peccato contrario agli insegnamenti di Cristo”. “Userò il bastone contro i preti pedofili, come fece Gesù”: queste le sue parole che denotarono l’intenzione di affrontare con severità il problema.

Nel 2019 abolì il Segreto pontificio per i casi di abusi sessuali, consentendo una maggiore trasparenza e collaborazione con le autorità civili. Ha convocato in Vaticano un incontro  con i presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo, chiedendo misure efficaci e concrete. Ha attivato la collaborazione con organizzazioni, come il CEPROME (Centro di protezione dei minori), sottolineando l’importanza della cura e della prevenzione.

Durante la pandemia pur gravido di anni, curvo e sotto il peso della croce, Papa Francesco accompagnò i fedeli durante la via crucis trasmessa in mondovisione da Piazza San Pietro, deserta e bagnata sotto una luna desolata ed esterrefatta, come l’intero mondo vessato dal morbo.

Papa Francesco

Papa Francesco è riuscito a fendere la rigida impalcatura ecclesiale anche attraverso la scelta di una procedura più semplice ed essenziale da seguire per la sua sepoltura. Il suo candore infantile, che permeava i suoi messaggi per ammorbidire il cuore, resterà indelebile nella memoria collettiva. La malattia che lo ha tenuto nascosto agli occhi del mondo gli aveva alterato l’espressione del volto trasfigurato dalle cure lunghe e potenti che gli sono state praticate: Bergoglio aveva già lasciato questa Terra ancor prima di spirare il giorno di Pasquetta.

Che dispiacere che se ne sia andato con i conflitti ancora in atto, per i quali indefessamente ha chiesto la fine delle ostilità e la pace, completamente inascoltato da chi crede di comandare il mondo. Innumerevoli i suoi richiami alla pace, alla giustizia e alla solidarietà: valori per i quali si era già battuto e distinto durante la sua “prima” vita in Argentina.

Per uno sguardo più ampio sul contesto che oggi si fa ancora più significativo, leggi anche questo approfondimento nel nostro precedente articolo.

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